giovedì 30 aprile 2015

Per quelli che la colpa è sempre dell'altro"

La rabbia ed il livore verso l'altro sono nemici della capacità a comprendere se stessi. E' illuminante, invece, assumersi la propria quota di responsabilità nei rapporti: ciò ci fa adulti e veri. Continuare ad aggredire e maledire l'altro che è andato via porta solo a lamentele ed a rabbia impotente, ma la cosa più grave è l'incapacità ad assumersi la propria parte in quel rapporto e quindi a comprendere se stessi.Chi accusa e si lamenta dell'altro andato via, non vede se stesso ma vede sempre e solamente l'altro! per cui non si libererà mai del suo fantasma interiore.

mercoledì 29 aprile 2015

Libertà e rigidità

Mi è stato chiesto, che cos'è uno schema comportamentale rigido?
E' una modalità comportamentale "inconscia" di cui la persona non è consapevole. E' fatta di pensieri, di sensazioni, di emozioni non consapevoli che spingono l'individuo a fare sempre le stesse cose. anche quando il contesto non lo richiede, apparendo agli altri come se fosse fuori da regole e schemi. I ribelli ostinati, i bastian contrario, quelli che non si arrendono mai, quelli che vanno sempre oltre, quelli
che sono sempre fuori contesto, gli alternativi ad oltranza, quelli che vogliono ostinatamente distinguersi, i diversi a tutti i costi, quelli perennemente in fuga : sono tutti schematici.....e non lo sanno...guai a dirglielo! Essere e sentirsi liberi è funzione dei propri stati interiori, se essi sono fluidi e flessibili aumentano i gradi di libertà.

martedì 28 aprile 2015

A quelli che soffrono di mal d'amore


Riconoscere l'altro distinto da sè è saggezza, è la base per un vero incontro anche d'amore. Riconoscere l'altro che se ne va è riconoscere la propria individualità ed il proprio valore, non ci si sente abbandonati (come bambini), ma si apre un campo di consapevolezza adulta. Ciò che va via davvero sono i nostri attaccamenti, non l'amore! ma gli attaccamenti sono zavorre della personalità son pezzi di placenta attaccati addosso , "scorie metaboliche dell'amore". Molti soffrono di mal d’amore perchè confondono le "scorie" con il vissuto d'amore. Di conseguenza aprono le porte alla regressione abbandonica infantile con l'inevitabile corteo di lagne, colpe ed accuse.

domenica 26 aprile 2015

Amare non è solo dare


Il "sentirsi soli" lo si prova ovunque e spesso in compagnia. Star bene con se stessi è fare davvero l'esperienza di essere da soli per stare meglio con se e con gli altri, è autonomia piena, indipendenza, è conoscersi, non compiacersi. Questa è la base di un buon rapporto d'amore. Chi non sa ricevere, non sa dare!

venerdì 24 aprile 2015

Varianti tipologiche del narcisismo

 Il narciso in abiti eleganti ed alla moda ed il narciso trasandato entrambi condividono il desiderio di essere l'immagine idealizzata di sè basata sulla negazione della vera identità frustrata di base. Vogliono piacere per piacersi. Sentono costantemente il bisogno di distinguersi, sono molto seduttivi e manipolatori. Il narciso elegante nel mondo della politica e degli affari non ha valori autentici dentro sè, è incapace ad amare, è arrivista e rispecchia il prototipo di successo nella società. Il narcisista trasandato si distingue, invece, per opposizione alla cultura dominante, tende a distinguersi costantemente e per opposizione non tende alla conquista dei ruoli culturali sociali ma fa il leader solitario. Fa il diverso a tutti i costi, è manipolatore e seduttivo con strumenti alternativi ed opposti rispetto al narcisista elegante. Fa la parte del dimesso (falso umile), sceglie ideologie salvifiche dell'umanità ed alimentazione opposta alla cultura, è sempre alternativo. Purtroppo, per lui, anche il narciso trasandato è vittima della sua identità negata. Non ama mai davvero è centrato su di sè , ha legami affettivi disturbati: tende a compensare l'incapacità ad amare e ad essere se stesso con il tentativo disperato di essere amato.

giovedì 23 aprile 2015

Innamorarsi ad occhi aperti..........


Spesso propongo ai miei Gruppi di Psicosomatica un tema provocatorio del tipo: "trovate dentro di voi la canzone e/o un ritornello che vi cantate dentro da una vita". Il presupposto è che spesso si cambia il partner ma non il modello mentale e fisico che ci portiamo dentro. Ripetiamo gli stessi comportamenti, la stessa ritualità, la stessa gestualità e gli stessi errori ( che non sono errori ma ridondanze) come se amassimo sempre la stessa donna, o lo stesso uomo, pur cambiandoli spesso. La struttura caratteriale, la corazza che una persona si è costruita addosso per un lungo arco di tempo nella propria vita emozionale ed affettiva, filtra la vera essenza dell'essere se stessi, la personalità più autentica e sana. Per cui difficilmente amiamo ed incontriamo la persona reale ma solo un surrogato idealizzato del nostro modello mentale. I rapporti spesso finiscono male proprio perchè l'altro diventa una nostra "invenzione proiettiva". Trasformare l'altro/a in un qualcosa che vogliamo far assomigliare non solo a noi, ma all'immagine mentale che ci portiamo dentro, prima o poi sfocia nella noia, perchè l'altro vero lo perdiamo progressivamente. Ognuno si canta il proprio ritornello sempre uguale e poi si va in giro a lamentarsi che la donna giusta o l'uomo giusto è difficile da trovare. Ma se in amore incontri e proietti sempre la obsoleta immagine di te stesso, l'altro /a non avrà mai posto, nè riconoscimento nella tua vita affettiva e sentimentale ed il sesso non potrà che svolgere un ruolo di copertura al vuoto incolmabile. Il sesso ha bisogno di amore di incontro reale col partner, altrimenti parliamo di altro; ho introdotto così nei Gruppi l'idea di innamorarsi in modo nuovo, più adulto per incontrare la persona reale, non le nostre illusioni: "innamorarsi ad occhi aperti!", occhi aperti alla percezione vera dell'altro non occhi centrati su se stessi, che vedono solo il nostro sè proiettato sul mondo.

martedì 21 aprile 2015

Il punto " focale" del lavoro dei Gruppi di Consapevolezza Psicosomatica.


"Avere occhi" è fondamentale per esserci nella realtà e nel proprio corpo. Incontrarsi negli occhi è il punto di partenza per incontrarsi con le mani, con il battito cardiaco ed incontrarsi anche sull'eros. E' fondamentale però apprendere il "come" dei nostri occhi. Uno sguardo rigido coglie pezzi parziali del mondo, uno sguardo seduttivo coglie solo chi è pronto all'ammirazione, uno sguardo eccessivamente mobile non focalizza l'istante, l'attimo della vita; un occhio ritirato dentro, vive nel passato, non può cogliere la vita che si muove nel presente, l'occhio spento è di chi è rassegnato al dolore, la pupilla dilatata porta dentro un terrore antico nella propria storia. Occhi luminosi, pupilla rimpicciolita e vivacità dello sguardo sono invece espressione di un respiro ampio e aperto della personalità in contatto vero e autentico. Abbiamo lavorato sul sistema neuro-psico-vegetativo stimolando l'asse oculo-diaframmatico-bacino- gambe- piedi. Essere adulti e non proiettivi : dobbiamo entrare attraverso gli occhi nell'esperienza della disidentificazione altrimenti, richiamo la simbiosi ( ci perdiamo nell'altro) o diventiamo aggressivi cronici per difenderci dai nostri fantasmi interni. La giusta distanza è della persona matura emozionalmente che focalizza bene lo sguardo e riconosce "altro" dalle sue proiezioni. L'amore parte da quì : riconoscere ed accettare l'altro così com'è. 

lunedì 20 aprile 2015

L' intruso improvviso nella nostra vita......questo sconosciuto.....

Lo sconosciuto "intruso" che d'improvviso arriva nella nostra vita è un amico estremamente benefico e si presenta sotto forme irriconoscibili che usiamo interpretare come disagi o malanni. L'intruso si presenta in modo sconcertante,a volte sconvolgente, quando diamo per scontata la nostra esistenza. Quando pensiamo di aver accontentato la "mente", i valori collettivi e famigliari, il sociale ed il cosiddetto "buonsenso". Ecco, allora, che una vita all'apparenza perfetta viene sconvolta d'amblèe dall'apparizione di una figura strana nei nostri sogni notturni (magari ci attrae e terrorizza allo stesso tempo), che ci rovescia valori e credenze a cui eravamo attaccati come feticci. L'intruso può apparire nell'incontro casuale con una persona che tendiamo a rifiutare perchè troppo diversa e lontana dal nostro mondo e dalle nostre abitudini; l'incontro con un sorriso o uno sguardo per strada, in metrò o sul lavoro, che in un attimo ci turba profondamente e ci scuote in un angolo remoto della psiche. Spesso si affaccia con sintomi destabilizzanti proprio quando pensi di essere un "arrivato" di aver perfezionato e raggiunto le tue mete ed i tuoi obiettivi esistenziali: casa, lavoro, matrimonio, figli e partner perfetto con cui stare insieme e andare d'accordo per una vita intera. In realtà la vita considerata perfetta non serve a garantirci la felicità durevolmente. Anzi! Per una legge naturale di riequilibrio costante degli opposti si appalesa d'improvviso l'intruso che tanto spaventa chi ha investito la propria vita sul "per sempre". Quando la nostra vita si attesta sulla piattezza e l'energia vitale ristagna in una palude esistenziale si affaccia immediatamente il disagio, il sintomo, la somatizzazione ma solo per avvertirci e salvarci. Il sintomo, il disagio non sono malattie, vengono solo a dirci che ci stiamo appiattendo su un modello esistenziale che non corrisponde più alla nostra realtà, che ormai fa parte del passato, che la nostra energia, compresa quella sessuale si sta spegnendo. Abbiamo bisogno di vivere! per vivere non c'è bisogno di girare il mondo ma solo di cambiare gli abiti mentali che ci vanno stretti e di cui dobbiamo liberarci. Ed allora : "benvenuto intruso".

domenica 19 aprile 2015

Il "sintomo"

Il "sintomo" (il disagio psicosomatico) non è un chiacchierone che perde tempo a "pensare positivo"
Per fortuna che qualche amico davvero fidato ci è vicino lo stesso anche se inascoltato e spesso demonizzato. Amici che ci vengono in soccorso per aiutarci davvero non a "chiacchiere" o peggio a "psicochiacchiere": ansia, mal di testa, mal di pancia, vertigini, disturbi mestruali, cistiti e somatizzazioni varie con fobie, attacchi di panico e sintomi ansiosi-depressivi. Sono gli unici amici che ci vogliono bene davvero e si occupano realmente di noi stessi. Vengono per dirci che non stiamo vivendo bene, che siamo alieni al nostro corpo, che corriamo il rischio di ammalarci, che non stiamo amando, che non ci stiamo spendendo, che dobbiamo assolutamente cambiare.

Amore liquido, vischioso o adulto?


L'attaccamento vischioso è dipendenza , c'entra poco con l'amore. L'attaccamento è una risposta biologica naturale nel bambino (e nei cuccioli animali) per essere protetto ed accudito. Nell'adulto , lungo la sua crescita, questo fenomeno viene integrato e superato. "Prendersi cura" non equivale ad "accudire". L'attaccamento, spesso, svolge la sua funzione in automatico (anche in assenza di desiderio dell'altro), molte coppie pur non stando più bene insieme non riescono a separarsi ma restano incollate e confondono questa condizione con l'amore. L'amore liquido (Bauman) è quello che teme i legami, incapace a stabilizzare e dare "durata" ad un sentimento. L'amore maturo, adulto, è fondato invece sull'autonomia emozionale ( non solo economica) delle persone, un equilibrio interiore che prelude al rispetto ed all'accoglienza dell'altro piuttosto che alla pretesa. La persona "non adulta" confonde "l'accoglimento con la "pretesa".

Un pò di psicostorie semiserie di personaggi FB


Il ragionare è nemico della comprensione. "Il semplice" o la "semplicità" è quella cosa che si perde in una marea di parole, concetti e più o meno dotte citazioni.
Altrettanto nemico è il “lamentarsi”: osservo, spesso, nei commenti ai post che molti si perdono nell'esternazione dei propri rimuginamenti-lamentele personali perdendo di vista l'argomento proposto: si finisce col complicare la comprensione delle cose perdendo di vista l'essenziale.
Ancora nemico è la fretta ansiosa della risposta che precede la comprensione del senso del post per cui non si risponde al tema trattato ma si parla di tutt’altro sviando dall’essenziale per favorire la confusione;
Poi c’è l’occupatore espanso di bacheche che dilaga narcisisticamente con i suoi diarroici e tautologici commenti assumendo il ruolo di unico interlocutore togliendo, ahimè. spazio ad altri interlocutori.
Non di rado troviamo l’arrabbiato cronico pronto a sputare il suo cronico indistinto livore esistenziale sul malcapitato di turno trasformando il tutto in una inevitabile rissa: tale soggetto si presta inevitabilmente, spesso, ad essere bannato
Un altro protagonista fb è il cazzeggiatore che non perde un momento per intrattenersi su una bacheca estranea a dialogare della spesa o di faccende domestiche con un interlocutore trovato lì per caso, mentre l’argomento del post propone magari un tema esistenziale coinvolgente per tanti che seguono e si confrontano con attenzione. Ridiamoci sopra un pò..........come in un film di Charlot.

L'ingratitudine

L'ingratitudine è incapacità a vivere (è depressiva), irrigidisce il cuore e la circolazione, rende stitici esistenziali incapaci a donare e soprattutto a ricevere, produce stipsi e costipazione in chi ne è affetto e fa diventare "soggetti anali", cioè, persone che tendono a conservare, a collezionare, all'avarizia, a risparmiare su tutto per paura di perdersi nei sentimenti.

Ad un'amica di fb che dopo anni sta ancora cercando l'amore con la A maiuscola

..... Tu che sei così bella, carina e simpatica, circondata quotidianamente da attenzioni e seduzioni maschili, stai diventando oggetto d'amore irraggiungibile, mentre paradossalmente, allo stesso tempo cerchi anche tu lo stesso oggetto d'amore irraggiungibile. Il messia, purtroppo e meno male, non arriverà mai! La tua è una posizione idealistica, un modello che ti sei costruito nella testa. La persona che aspetti è solo nella tua mente (che mente). Se cerchi davvero l'amore cercalo umilmente con la a minuscola, lasciati sorprendere, sii meno dura e apri gli occchi intorno a te: devi essere capace di vederlo, l'amore è più vicino di quanto la mente ci induca a pensare ma dobbiamo avere occhi umili per riconoscerlo e standard accessibili, non assoluti. Così, quando arriverà sarà talmente naturale che non sentirai più il bisogno di brindare, riconoscerai solo un vecchio amico che avevi perso di vista per anni. Un buongiorno d'amore a te.

Ma cos'è la spontaneità? molti pensano di averla ma è ben altro


Spesso la spontaneità viene confusa con l'impulsività! L'impulsività non ha campo di presenza nè di contesto, è solo un bisogno egocentrico. La spontaneità non si confonde col primo impulso ,magari istintuale, che irrompe sul piano del comportamento, questo è infantile.
Spontaneità non è la prima cosa che mi passa per la testa la faccio o la dico! la spontaneità delle persone adulte è intelligente, mai infantile altrimenti diventa invadenza! Spontaneità è amore, è autenticità, capacità di relazionarsi, capacità di incontrare l'altro ; è qualcosa che hai già dentro, è un modo di essere , si coltiva per un'intera vita, non s'inventa all'occasione.

PosVivi ed ama, non pensare.. in evidenza

Vivi ed ama, non pensare..

"Pensare" non è "aver pensieri nella testa"...pensare davvero è un lusso di pochi. La maggior parte delle persone sono d...