lunedì 31 agosto 2015
Settembre , andiamo , è tempo ...di cambiare
La crescita interiore la trasformazione, il cambiamento, sedimentano nel buio dell’anima. La forza di un progetto o di una iniziativa importante che vogliamo intraprendere cresce col silenzio ed il ritiro in se stessi, nella propria solitudine e perde, invece, di forza nel momento in cui ne parliamo, lo mettiamo in “discussione” confidandolo ad amici o semplicemente comunicandolo: credereste voi a qualcuno, pur entusiasta, che vi dice: “ da domani cambio vita? Il cambiamento stupisce chi lo prova e chi a sorpresa se ne accorge. Non si può affrontare una crisi sentimentale o matrimoniale parlandone, consultandoci con amici, guardare cosa fanno gli altri o imitarli, o partecipare a tristi trasmissioni televisive, ne subissando il mondo con il nostro dolore o le nostre lacrime come certa TV ha abituato il nostro paese a fare giorno dopo giorno a favorire il cosiddetto” voyeurismo” morboso.Il Rispetto di sé e dell’altro da sé non è il “farsi rispettare”, il farsi rispettare ha a che vedere con "l’orgoglio." Il rispetto vero ha a che vedere con la "dignità." Il rispetto autentico ispira autorevolezza ; il farsi rispettare ispira timore.
giovedì 27 agosto 2015
Lo psicologo.psicoterapeuta questo sconosciuto
Lo psicologo non è un “tipo tranquillo”, non è freddo e distaccato, non è controllato, non è accomodante, non deve sempre essere tranquillizzante e sorridente, nemmeno troppo rassicurante. Soprattutto, non è perfetto, come lo si vorrebbe, ma è semplicemente se stesso! E’ curioso, aperto all’esperienza del nuovo, è un buon viaggiatore ed un ottimo compagno di viaggio, vive di esperienze non di letture e seminari, non si coltiva in laboratorio ma ama e si mette in gioco da buon giocatore; accetta e coltiva le “giuste distanze” nei rapporti affettivi sociali e famigliari ; non ha la pretesa di governare le emozioni dall’alto ma si cala vivendole e poi sapendo separarsene, proprio come nel mito di Ulisse. Non è seduttivo, non assolve, sa ascoltare con tutto il corpo ed è pronto a separasi dal cliente per mandarlo via, appena pronto, senza favorire dipendenze, né aspettative di reincontro: fa in modo che egli vada da solo verso il suo cammino esistenziale!
Un bravo psicoterapeuta non cerca la tranquillità, il suo obbiettivo non è distaccarsi dalla vita e dalle scosse dure dell’esistenza. Lo psicoterapeuta deve essere costantemente “pronto ai mutamenti” come direbbe Goethe. Una “sana inquietudine” è il sale della vita ed il bravo terapeuta lo sa bene: diventa necessario, pertanto, che sia costantemente in contatto con le proprie emozioni , sentimenti ed il loro mutare, evitando di accomodarsi su certezze ed illusioni..
mercoledì 26 agosto 2015
Pensiero d'amore al crepuscolo
Immaginate per un attimo di uscir fuori dalle vicende umane per pochi secondi e vi trovate su una collina, e davanti a voi un paesaggio notturno, i riflessi lontani delle acque del mare, il profumo del bosco, una notte silente al chiaro di luna. Provate ad ascoltare il silenzio ed i suoni della natura e poi guardate in alto , il cielo stellato di una notte dall’aria sottile e gradevole, e osservate la volta celeste, e sentite dentro di voi un sensazione struggente : la sensazione cosmica, vedete le stelle pulsare, il vostro respiro.. il cuore che batte , il sangue che fluisce nell'emozione e una sensazione incipiente di estasi, entrate sul confine, lasciatevi prendere…. Quel mondo meravigliosamente perfetto è anche qui stasera, dentro di voi….è in ogni cosa che facciamo nella vita di tutti i giorni. L’artista lo vive nell’attimo in cui imprime la propria tela o nell’estasi delle prime note di un pianoforte mentre sta nascendo un’opera musicale o una canzone: è in contatto con la dimensione energetica armonica della natura. Stiamo parlando del mondo dell’anima, del mistero della vita. Si’! la sensazione struggente ci viene dal mistero, da una conoscenza e da una percezione che non ha nulla a che vedere con il mentale ed il razionale. L’essere umano “sente” prima di capire: il capire ci ha portato fuori dal Paradiso Terrestre-
mercoledì 19 agosto 2015
Attacchi di panico
In sintesi l'attacco di panico è l'espressione di tutte le maschere che
indossiamo quotidianamente e di tutti i NO che non riusciamo a dire.
lunedì 17 agosto 2015
Il mio messaggio d'amore
Non cercare l'amore, non si fa trovare........non aspettare l'amore, ti
lascerebbe da solo.......non pensare all'amore, ne faresti
un'ossessione.....non ricordare l'amore che non c'è più, ti toglie via
dal presente......se davvero sei amorevole, se davvero coltivi lo
sconosciuto che ti abita e ti smuove dentro, se davvero ami e rispetti
te stesso e gli altri, se c'è gentilezza nei tuoi gesti , calore nelle
tue mani e luce nei tuoi occhi , allora può darsi che sia l'amore a
decidere di venirti a trovare.
martedì 11 agosto 2015
Il cambiamento è sapore e sintomo della vita
Cambiamento è imparare a separarsi da ciò che sembra inamovibile: è questo il segreto della vera libertà
Spesso il cambiamento arriva sorprendendo anche i più refrattari. molte persone vorrebbero cambiamenti senza assumersene la responsabilità. Altri cambiano di continuo per "non cambiare". Altri , ancora, ristrutturano spesso la loro abitazione per non cambiare e ristrutturale la propria casa interiore: insomma anche nei percorsi di psicoterapia la richiesta sottile è "non voglio più soffrire ma non chiedetemi di cambiare". Poi ci sono quelli che amano talmente il loro copione esistenziale che dopo una separazione non vedono l'ora di riattaccarsi a qualcun altro.
sabato 8 agosto 2015
Essere o apparire? Un punto di vista Psicosomatico Energetico
Essere non implica sforzi, si coltiva per un'intera vita; essere non è una tecnica da apprendere.
Apparire costa una gran fatica: impegna mente e corpo in una presa narcisistica molto dura. Apparire blocca in primis lo sguardo: chi vuol apparire è concentrato sull'immagine di se ed al rimando che il mondo gli offre. Blocca la cervicale , la muscolatura scapolare e la colonna vertebrale che diventa una sbarra di cemento. Di riflesso l'andatura e la postura perdono di flessibilità e l'aspetto diventa rigido, altezzoso e le gambe senza ground. Ho visto tanti narcisi che a malapena riescono a girare il collo da entrambe i lati talmente sono concentrati su se stessi generando un effetto che ho definito "paraocchi da cavallo" che impedisce la lateralità dello sguardo, cioè il vedere "gli altri" che è ben altro dall'essere visti dagli altri. L'essere non richiede sforzi, ha a che vedere con la naturalezza, l'armonia e la grazia che si esprime attraverso il corpo, lo sguardo luminoso, ed il sorriso aperto e solare, non quello di cartapesta impresso perennamente in un viso congelato dalla vita e tipico di chi vive murato in una maschera esistenziale.
lunedì 3 agosto 2015
L'amore è fiume che scorre
.........
Riconoscere l'altro distinto da sè è saggezza, è la base per un vero incontro anche d'amore. Riconoscere l'altro che se ne va è riconoscere la propria individualità ed il proprio valore, non ci si sente abbandonati (come bambini), ma si apre un campo di consapevolezza adulta. Ciò che va via davvero sono i nostri attaccamenti, non l'amore! ma gli attaccamenti sono zavorre della personalità son pezzi di placenta attaccati addosso , "scorie metaboliche dell'amore. Molti soffrono di mal d’amore perchè confondono le "scorie" con il vissuto d'amore. Di conseguenza aprono le porte alla regressione abbandonica infantile con l'inevitabile corteo di lagne, colpe ed accuse. L'amore è come fiume che scorre si confonde spesso con i detriti depositati sul suo fondo: gli attaccamenti regressivi non adulti.
L'amore è fiume che scorre! l'acqua che scorre è fluida in ogni istante, l'acqua passata è ferma e diventa invece stagno; l'amore è fiume. Se non sei fiume fai diventare stagno qualsiasi cosa. Ogni amore che muore, ogni amore che nasce sono affluenti freschi e ricchi di linfa vitale per la nostra capacità d'amare, fa fiorire e illuminare l'universo.
Riconoscere l'altro distinto da sè è saggezza, è la base per un vero incontro anche d'amore. Riconoscere l'altro che se ne va è riconoscere la propria individualità ed il proprio valore, non ci si sente abbandonati (come bambini), ma si apre un campo di consapevolezza adulta. Ciò che va via davvero sono i nostri attaccamenti, non l'amore! ma gli attaccamenti sono zavorre della personalità son pezzi di placenta attaccati addosso , "scorie metaboliche dell'amore. Molti soffrono di mal d’amore perchè confondono le "scorie" con il vissuto d'amore. Di conseguenza aprono le porte alla regressione abbandonica infantile con l'inevitabile corteo di lagne, colpe ed accuse. L'amore è come fiume che scorre si confonde spesso con i detriti depositati sul suo fondo: gli attaccamenti regressivi non adulti.
L'amore è fiume che scorre! l'acqua che scorre è fluida in ogni istante, l'acqua passata è ferma e diventa invece stagno; l'amore è fiume. Se non sei fiume fai diventare stagno qualsiasi cosa. Ogni amore che muore, ogni amore che nasce sono affluenti freschi e ricchi di linfa vitale per la nostra capacità d'amare, fa fiorire e illuminare l'universo.
domenica 2 agosto 2015
La rabbia non ha occhi.......è cieca....
La rabbia serve solo a distribuire e rovesciare colpe e giudizi sugli altri per non guardare dentro se stessi.
Ricordiamo che la rabbia è solo nostra, ci appartiene. Pertanto, ogni qualvolta ci arrabbiamo per qualcosa o per qualcuno la domanda che dovremmo farci è " cosa in me mi rende rabbioso verso me stesso? ". E' facile proiettare la rabbia sull'esterno, su altri. ma non altrettanto facile è assumersene la responsabilità. Se qualcuno ci fa un torto la risposta va affidata alla sana aggressività non alla rabbia che monta a dismisura nell'ego e non padroneggia la realtà dei rapporti soprattutto i legami affettivi. Si dice che la rabbia è cieca, è vero. La rabbia infatti non ha occhi, non ha campo di consapevolezza. La rabbia produce, come di dice a Napoli, "mazzate a cecata".
sabato 1 agosto 2015
Le funzioni del collo e della cervicale.
Le funzioni del collo e della cervicale.
Ho spesso ribadito che le funzioni psico-energetico-caratteriali del collo e della cervicale hanno a che vedere con aspetti della personalità quali, la fiducia, l'umiltà, l'orgoglio, il narcisismo-masochismo, il mantenere la testa sul collo, cioè il controllo, la razionalità, la rigidità delle proprie convinzioni. Da tener presente , ancora, che le protrusioni, le ernie sono il prodotto di uno stile di vita basato sulla eccessiva tenacia, mancanza di flessibilità, controllo continuo della rabbia, la paura di ledere l'immagine di sè. Ancora, tutti quelli che pensano che bisogna continuamente "sforzarsi" nella vita per migliorarsi, per raggiungere obiettivi ( per cui raggiunto uno se ne trovano subito altri). Pensano che felicità vada di pari passo con l'assumere impegni, carichi gravosi, ed aumentare il proprio sapere. I cosiddetti miglioristi: quelli che, "chi si ferma è perduto". Non sanno che c'è un sapere che viene dalla parte più saggia e profonda della nostra sfera interiore che cerca la pausa, il guardarsi dentro e negli occhi, il contatto, il respiro dolce del fermarsi con sè stessi e con gli altri, che molla la muscolatura del collo per abbandonarsi, per farsi prendere, per aver "FIDUCIA", per farsi abbracciare , per assumere altre espressioni e sentimenti non per "resa al nemico" inesistente, ma per resa verso se stessi , la propria felicità ed il proprio benessere.
Ho spesso ribadito che le funzioni psico-energetico-caratteriali del collo e della cervicale hanno a che vedere con aspetti della personalità quali, la fiducia, l'umiltà, l'orgoglio, il narcisismo-masochismo, il mantenere la testa sul collo, cioè il controllo, la razionalità, la rigidità delle proprie convinzioni. Da tener presente , ancora, che le protrusioni, le ernie sono il prodotto di uno stile di vita basato sulla eccessiva tenacia, mancanza di flessibilità, controllo continuo della rabbia, la paura di ledere l'immagine di sè. Ancora, tutti quelli che pensano che bisogna continuamente "sforzarsi" nella vita per migliorarsi, per raggiungere obiettivi ( per cui raggiunto uno se ne trovano subito altri). Pensano che felicità vada di pari passo con l'assumere impegni, carichi gravosi, ed aumentare il proprio sapere. I cosiddetti miglioristi: quelli che, "chi si ferma è perduto". Non sanno che c'è un sapere che viene dalla parte più saggia e profonda della nostra sfera interiore che cerca la pausa, il guardarsi dentro e negli occhi, il contatto, il respiro dolce del fermarsi con sè stessi e con gli altri, che molla la muscolatura del collo per abbandonarsi, per farsi prendere, per aver "FIDUCIA", per farsi abbracciare , per assumere altre espressioni e sentimenti non per "resa al nemico" inesistente, ma per resa verso se stessi , la propria felicità ed il proprio benessere.
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