I valori che
sorreggono le nostre esistenze non sono di per sè giusti o sbagliati, ma hanno
il potere di condizionare l’armonia , la
salute ed il benessere delle nostre relazioni affettive. I valori buoni e
vitali mettono in armonia le le leggi naturali della vita e quelle culturali sociali.
Abbiamo, in apparenza, ampia facoltà di scelta , altre volte subiamo valori che
ci sono stati propinati nell'educazione e negli usi della nostra cultura o ceto
di provenienza. Parlando della "fedeltà" come valore si fa riferimento
spesso ad una sorta di patto condiviso in coppia come se fosse un contratto
giuridico. Anche i termini con cui si esprimono diventano simil
giuridici....violazione....venir meno..inadempienza...sanzioni . Intanto però
all'interno di un relazione vissuta come tradimento viaggiano sintomi
pericolosi: ansia, rabbia, depressione, confusioni e crisi di valori. Chiariamo
intanto che i rapporti affettivi, d'amore, amicali, sentimentali non possono
essere regolati da norme razionali, da patti più o meno espliciti , buone
intenzioni o da valori rigidamente interpretati. Se in un rapporto d’amore non
coltivo quotidianamente “l’essere
attenti all’altro” inteso come “attenzione amorosa” non vigilanza
paranoica; se non innaffi la pianta vitale quotidianamente avendone cura
erotica è inevitabile che la relazione debba deteriorarsi. Il tradimento arriva
come ricerca di linfa vitale per non morire. La richiesta nascosta della
fedeltà a prescindere, ad vitam, è negazione dell’amore e della propria
responsabilità, di esserci davvero in una relazione. Una pianta non curata
amorevolmente prima o poi sarà destinata a inaridirsi e sfiorire.
domenica 29 novembre 2015
martedì 3 novembre 2015
Paura di vivere..paura d'amare...paura di affidarsi.....mente che semina dubbi e crisi.......respiro e cuore compresso.....
Molti credono ancora che conoscendo le cause remote dei propri mali si possa guarire o migliorare. Purtroppo una certa cultura anche psicologica ci ha abituati a cercare sempre le cause ed a essere ostinatamente miglioristi. Il primo a restarne vittima fu lo stesso Freud, il quale si rese conto che interpretando i contenuti dei suoi pazienti, questi, pur sapendo tanto di se stessi, non riuscivano comunque a sciogliere il disagio o il malessere. Davanti al disagio ,alla sofferenza è importante smettere di chiedersi i "perchè", di parlarci dentro sulle cause, di parlarne a tutti i costi con qualcuno o lamentarsi, di cercare cause nel passato. Il disagio non è una malattia ( spesso è trattato a colpi di farmaci) ma la spia luminosa dell'anima che ci avverte che ci stiamo discostando dal nostro processo d'individuazione, dal progetto profondo alchemico che l'anima ci ha riservato e che fiorisce continuamente nei processi vitali e che abbiamo paura di vivere, paura d'amare.
Fa sera...
Fa sera.....ti ho visto disperato all'angolo del bar con la tua
minuscola fisarmonica, la tua musica forzatamente allegra ...tra
l'indifferenza di un mondo in festa tra luci, illusioni e sogni
colorati. Rimetti in tasca ancora una volta la tua mano tesa, delusa e
piena di gelo. Se ognuno di noi lasciasse scendere per un solo attimo le
lacrime del mondo si accenderebbe un fuoco vivo d'amore da poter donare
a tutti quelli che soffrono in silenzio, nell'invisibilità più
assoluta, quelli che non sapranno mai se domani sarà un altro giorno .
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