mercoledì 27 dicembre 2017

Frammenti d'infinito

Siamo solo minuscoli frammenti di un infinito mutevole animato da forze primordiali.
Non siamo noi, il nostro io, a condurre l'esistenza, siamo frammenti d'infinito. Pertanto le regole del vivere e dell'infinito non sono nostre ma appartengono ad un'universo senza tempo animato da forze ed energie primordiali in continuo movimento e tendenti ad una dimensione cosmica sovraordinata. Al fondo c'è comunque una natura animale fatta di istinti di aggressività, di bisogni e di emozioni: la rabbia, la paura, l'eros, l'amore , la gioia di vivere, la disperazione; insomma un mondo mutevole ed ingovernabile. Un grande abisso inconscio profondo che fonde insieme biologia e psiche, un mistero che rende impotente e disarmato il nostro fragile io razionale . Usciamo pertanto dalle identificazioni ed etichette che ci hanno appiccicato addosso e che ci hanno snaturato facendoci deviare dalla dimensione senza tempo, abbracciamo i colori immensi e vari della vita e usciamo dalle sfumature di solo grigio. Riprendiamoci la gioia di vivere del bambino e l'essenzialità della saggezza degli anziani. Non a caso vecchi e bambini vanno meravigliosamente d'accordo, 

mercoledì 20 dicembre 2017

Buon Natale 2017

Buon Natale a tutti i miei lettori ed amici che mi seguono affettuosamente. Un pensiero d'amore ai miei maestri di scuola e di vita che porto con gratitudine nel cuore: Federico Navarro - Alexander Lowen - Aldo Carotenuto.

lunedì 11 dicembre 2017

ANALISI PSICOSOMATICA DI UN SOGNO (Principio maschile e liberazione del femminile)



La sognatrice è ultra trentenne vive in famiglia dopo tentativi falliti di emancipazione per non sufficiente reddito di sostegno, come dice lei, o per ricatto affettivo-emotivo di una madre fredda, confusiva-pseudo accogliente, fagocitante con un padre periferico e surrogato da questa madre onnipotente, come emerge dalla sua storia anamnestica. Sogna al piano cucina della casa la mamma che cade a terra morta. Lei scende al piano di sotto , il luogo in cui si ritrova quotidianamente come cameretta singola in cui vive. Al piano giù trova un orso bianco che l'abbraccia e la stringe teneramente e la sognatrice prova emozioni nuove d'amore, di accoglienza e tenerezza mai vissute nelle precedenti relazioni con uomini freddi, duri e repressivi. Ma mentre prova queste emozioni qualcosa si trasforma nell'orso e le zampe accoglienti diventano morse letali , pericolose, sente minacciata la sua esistenza. Pensa ancora una volta, (nella vita) a come divincolarsi (da quella relazione mortale) e venirne fuori: pensa a cacciatori che possano liberarla disarmando l'orso (disarmarlo non ucciderlo). Straordinario sogno questo, importante per la "psicologia del femminile" imprigionata come personalità di fondo nel potere della "grande madre" rappresentato dall'orso che impedisce alla donna di poter realizzare la sua maturità e completezza perché trattenuta ancora dall'uroboros primordiale che continua a condizionare la capacità d'incontro col "principio maschile". L'uroboros nell'alchimia egizia è la figura del serpente raggomitolato su stesso foriero di forti energie di liberazione e crescita ma che si morde la coda chiuso in se stesso. Una madre che trattiene impedisce alla propria figlia di uscire dall'utero originario e di incontrare il principio maschile (v. Erich Neumann) per conquistare la completezza di se come donna e uscire dall'uroboros originario e aprire le porte alla liberazione -realizzazione di se stessa. Il mito della liberazione della prigioniera, che dovrebbe spettare alla "funzione paterna", ormai invalidata nella nostra cultura di super mamme, viene a mancare in questo contesto e sarà causa di tutti i fallimenti relazionali e di convivenza con un maschile visto ormai con paura e diffidenza. Il sogno ha avuto in questo caso una funzione di svelamento a livelli profondi e la sognatrice, in avanzato stadio di consapevolezza psicosomatica, ha aperto un nuovo spazio interiore di conoscenza e possibilità di poter riconoscere davvero l'incontro giusto col maschile che la porti fuori di casa e dall' uroboros originario ed incontrare finalmente Sophia, la donna nuova, matura e saggia. La base adulta e di completezza di una buona, sana relazione di convivenza e di coppia. 

martedì 5 dicembre 2017

ll post sex blues...



Il post sex blues è un pianto o, comunque, una profonda sensazione di tristezza e di vuoto interiore (una mancanza) che si ha dopo un rapporto sessuale. Molte donne lo provano anche se non ne parlano : mentre il maschio si gongola nella riuscita prestazione dell'atto sessuale o nel tormento di "dover fare di meglio". 
Una libertà senza sentimento, a mio parere crea un vuoto energetico profondo per cui il sesso diventa mera scarica senza investimento affettivo-emozionale: sostengo che questa è la base di una componente depressiva da incominciare a prendere seriamente in considerazione. La libertà tanto agognata di fare sesso con chiunque anche in assenza di una relazione affettiva, di un sano legame profondo, sta mostrando il suo limite. Viviamo il corpo in modalità separata, meccanicistica e narcisistica. Siamo nell'epoca del corpo vissuto come feticismo-narcisismo, ne ho già scritto spesso, è siamo inflazionati dal mito di Narciso: i disturbi narcisistici di personalità sono in continua crescita esponenziale. Reich più di un secolo fa aveva ammonito che l'unità funzionale mente-corpo non sono due entità separate che si influenzano tra loro, ma una sola entità vista da due versanti diversi. Il miracolo naturale dell'orgasmo può verificarsi solo da un atto d'amore di fusione ed unità completa di anima e corpo di due organismi che si amano davvero, l'energia tolta alla responsabilità affettiva, al riconoscimento dell'altro, diventa irrimediabilmente "vuoto depressivo".

venerdì 1 dicembre 2017

LA PSICOSOMATICA-PSICOTERAPIA CORPOREA

LA PSICOSOMATICA-PSICOTERAPIA CORPOREA con metodo misto di vegetoterapia carattero-analitica e bionenergetica OPERA iniziando dalla focalizzazione visiva per scaricare tensioni e blocchi a livello del bulbo oculare e del muscolo ciliare al fine di recuperare la capacità di "aprire gli occhi" sulla propria realtà interiore e sulla propria storia personale, recuperare il contatto umano autentico attraverso la luce degli occhi ( si sa gli occhi sono lo specchio dell'anima). Operiamo sul corpo con actings specifici sul vissuto pre-neonatale (sappiamo che al quinto mese di gravidanza il feto ha l'apparato uditivo perfettamente funzionante e pertanto inizia il primo profondo imprinting affettivo-relazionale, strutturale, di personalità) e sul sistema neurovegetativo: emozioni straordinarie pertanto, vengono cosi fuori attraverso la liberazione del respiro, con abreazioni di pianti di benessere, pianti di gioia, emozioni liberatorie e anche di sofferenza fetale. Si lavora spesso in coppia sul relazionarsi a livello corporeo con esercizi di gioco e d'incontro attraverso il contatto visivo, delle mani, dei piedi e del movimento del cinto pelvico per mobilizzare le gambe e le rotule delle gambe ( sede dell'autonomia psicologia adulta), per ritrovare l'armonia antica , la grazia che nel corso delle vicende biografiche di vita abbiamo relegato nel nostro passato. Obiettivo è "sentirsi vivi" ,come stato d'energia a cui tendere attraverso l'allargamento spontaneo del respiro, del movimento, la vibrazione ed il contatto neurovegetativo. Il lavoro corporeo continua poi con la verbalizzazione delle emozioni in gioco prendendo consapevolezza, qui ed ora, dell'assetto emozionale-energetico corporeo di ognuno in un clima di profondo benessere , di contatto psico corporeo autentico, con occhi lucidi, colorito roseo del viso e della pelle e espressioni scoppiettanti di risate giocose in un clima ludico e gioioso. 

PosVivi ed ama, non pensare.. in evidenza

Vivi ed ama, non pensare..

"Pensare" non è "aver pensieri nella testa"...pensare davvero è un lusso di pochi. La maggior parte delle persone sono d...