giovedì 3 settembre 2015

L'incapacità all'ascolto imperversa.....ovunque....




Siamo letteralmente sommersi dalla cultura dell'Ego; al punto che molti hanno già una risposta prefabbricata e confezionata da porgere, anche amabilmente, in ogni interlocuzione. Ci sono anche aspetti caricaturali: vi è mai capitato di osservare persone che scuotono ritmicamente la testa nel senso del NO prima che riusciate a dire una parola? L'ho denominato il metaprogramma "Fassino" ( quel politico che muove ritmicamente la testa col no, non è d'accordo con l'interlocutore già prima che questi si sia espresso). Il linguaggio psicosomatico, non verbale, è la spia luminosa che ci indica la capacità d'ascolto di una persona. Poi ci sono quelli che saltano di "palo in frasca", cambiano di continuo l'argomento di discussione traendo spunto da qualunque parte. Quelli che fanno osservazioni che c'entrano poco o nulla con ciò di cui si sta parlando, proiettando un film tutto personale con il terrore che qualcuno ne sappia più di loro.
Certamente vi sarà capitato che mentre state parlando ad una persona vi prende una sgradevole impercettibile sensazione di parlare a vuoto.Dapprima si avverte un vuoto, poi un pò d'ansia ed alla fine arriva poi una "cortese rabbia". Siccome la verità non sta solo nelle parole ma molto in quello che si esprime al livello sottostante, nel non detto, nelle emozioni, si tende ad essere cortesi per evitare di uscire dal politicamente corretto. Quindi se mandi a quel paese l'interlocutore corri il rischio di passare per matto o per irrispettoso e non educato. Difatti l'incapace all'ascolto, perchè "altrove", non ha consapevolezza che il suo è un "modus vivendi", per cui se lo si fa notare incomincerà ad argomentare che sei tu a non capirlo, appunto, spostando subito da "un'altra parte", l'asse del discorso. Le varianti sono numerose: c'è il soggetto altrove, che sente in quello che dici solo quello che gli conviene cancellando-non ascoltando tutto il resto. L'altrove che non ascolta nemmeno una parola di quello che dici perchè è tutto teso a "farti fuori" per vari motivi, tra questi, l'invidia , la competizione, la rabbia inveterata contro il mondo. L'altrove "acculturato" che legge solo ma non ha esperienze nè professionalità ma deve dimostrarti continuamente ( più a se stesso) che ne sa più di te ( anche se sei esperto e pratichi la professione nella discipina di cui si tratta) e chissà perchè odia i laureati: contesta di continuo senza ascoltare, svicola sulle tue risposte, e fisicamente notate che quando è alle strette muove tutto il corpo spostandosi di direzione (destra , sinistra o indietro-avanti se state passeggiando) per portarti una motivazione "distraente". Ancora l'altrove competitivo usa spesso la tecnica dell'interruzione, si sovrappone di continuo all'eloquio interrompendoti senza farti mai esprimere un pensiero compiuto e dopo,magari, ti rimprovera perchè non hai detto nulla di conclusivo. Poi c'è il nevrotico ansioso che mentre ti sta apparentemente ascoltando è preso dalle fregole delle sue ansie quotidiane, problemi familiari, lavorativi, bollette da pagare,ansie per i compiti-doveri che deve per forza assolvere. Questa tipologia di altrove spesso accende la TV a casa e non ascolta moglie e figli sperando di crearsi un improbabile oasi di pace. 

Nessun commento:

Posta un commento

PosVivi ed ama, non pensare.. in evidenza

Vivi ed ama, non pensare..

"Pensare" non è "aver pensieri nella testa"...pensare davvero è un lusso di pochi. La maggior parte delle persone sono d...