giovedì 17 dicembre 2015

Attacchi di panico, ansia e somatizzazioni




La somatizzazione rappresenta un passaggio forte verso la consapevolezza: il corpo si incarica di esprimere in maniera chiara e forte il disagio interiore che non riusciamo ad accogliere ed a comprendere. Quando il disagio si scarica energeticamente su un organo bersaglio ( es. rene, stomaco, testa, cervicale, pelle, cuore, polmoni...) la nostra anima profonda propone un significato simbolico esistenziale di cambiamento necessario ad equilibrare il sistema biopsicocorporeo . Le personalità dure, rigide, attestate su una ideologia esistenziale di copertuta al malessere, rischiano il passaggio dalla somatizzazione alla vera e propria "malattia". Se si ha paura di soffocare, di morire , vertigini, paura dell'auto, dell'aereo, della galleria o di situazioni costrittive che tolgono il respiro o che mandano il cuore in tachicardia l' intelligenza profonda inconscia ci sta indicando che la nostra esistenza non sta andando nella giusta direzione, che quel rapporto affettivo ci fa mancare l'aria, che una situazione lavorativa non è più gratificante e ci toglie autostima, che chiediamo troppe sicurezze e ci dimentichiamo la voglia di vivere e di rischiare, che il cuore quando batte all'impazzata ha un profondo ed urgente bisogno d'amore e sconvolge la tendenziale propensione alla tranquillità, che le vertigini esprimono il bisogno di lasciarsi andare e smetterla di controllare sentimenti ed emozioni. La consapevolezza è ben altro che "mi conosco bene", "so tutto di me", "non ho bisogno di nessuno", la psicologia non serve a nulla faccio da me", "non dipende da me ma dagli altri" sono espressioni ricorrenti in chi ha davvero bisogno e non sa chiedere, di chi è estremamente dipendente e non lo sa recitando una presunta autonomia, e di chi ha paura di se stesso e del mondo sotto una maschera di falsa sicurezza. 

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