giovedì 14 gennaio 2016
Lucio Battisti cantava anni fa "paura d'innamorarsi troppo".
Ci s'innamora "troppo" quando il bisogno interiore d'amore è terribilmente affamato; quando il buco depressivo profondo aspetta di essere totalmente riempito dall'altro ipervalutato ed esaltato. Dopo scatta inevitabilmente il fenomeno del rigetto, dopo la grande abbuffata. Per amare sul serio e riconoscere l'esistenza del partner, il buco interiore può essere colmato solo da noi stessi non dall'altro, di cui poi si corre il rischio di diventarne ostaggio.
martedì 12 gennaio 2016
Il tema di ieri sera nel gruppo d'incontro di Psicosomatica ad Aversa...
La complementarietà è la base di un buon incontro tra maschile e femminile. In genere si cerca in modo malato la compensazione, l'appoggio, la cosiddetta stampella in nome di certezze e sicurezze. Abbiamo sperimentato attraverso il corpo, la postura, il movimento muscolare ed il respiro le incompatibilità strutturali e le buone possibilità d'incontro nelle relazioni. Ogni organismo vivente ha un campo energetico, una sorta di alone, che è espressione della sua storia emozionale, affettiva e sessuale. Un campo energetico ha una sua densità e capacità d'interagire e determina la capacità, la disponibilità e l'apertura vera all'incontro in "modo strutturale". Pertanto, i pensieri , le opinioni, le idee, le discussioni, la buona volontà non fanno scatttare il click in un incontro, soprattutto tra maschile e femminile. E' la parte non scontata, imprevedibile e profonda di noi a determinare le energie giuste per un buon incontro. La "complementarietà" in amore, nella coppia, quindi è un percorso di evoluzione che lievita nel nostro sè profondo. La incontri nell'altro se sei già pronto tu. Non si può nè inventare all'occorrenza nè pretenderla dall'altro.
venerdì 8 gennaio 2016
Progetti di vita e percorsi esistenziali-
I percorsi che scegliamo nella vita spesso non corrispondono al nostro vero intimo progetto esistenziale. Spesso, ancora, quello che facciamo abitualmente o l'obbiettivo che stiamo realizzando si oppone alla nostra vera essenza che è la base del nostro autentico progetto di vita, perchè si è in fuga da se stessi. Le vie di fuga sono infinite: un progetto che ci piace ma non è nostro ma di altri, un vecchio progetto che è parte del passato ma non vive del presente; un comportamento collettivo di successo condiviso, ben accettato ma che non ci appartiene, il senso di colpa che mantiene legami ormai spenti ed impedisce il coraggio delle scelte; un improvviso innamoramento da fuga (sì! esistono anche gli innamoramenti da fuga!) che porta gli individui a rifugiarsi in un paradiso-utero accogliente e consolatorio, ma privo di prospettive evolutive . Ci resta un solo vero autentico compito nella vita : "non fare progetti" mentali, di convenienza economica, sociale o affettiva, ciò che riteniamo giusto spesso non fa bene alla nostra struttura; avere il coraggio di dire no a ciò che sembra scontato, dire sì a ciò a cui ci siamo sempre opposti, perchè è lì che si nasconde la durezza della corazza caratteriale! Scegliere, invece, i paradossi della vita : capire spesso non ci fa amare , accogliere spesso non è amore ma un nostro egoismo che ci fa padroni e benefattori; inseguire tenacemente qualcosa è solo testardaggine ed incapacità ad espandere il proprio modo di vedere altri punti vista e fare esperienza! un equilibrio per essere costante deve vivere nell'instablità, le certezze sono il cancro dell'umanità! se vuoi accogliere la spiritualità devi conoscere la materia, se vuoi accogliere l'anima devi conoscere l'eros.In sintesi : diventare viaggiatori ed esploratori del mondo e di se stessi ed accettare il rischio del vivere perchè la stabilità di un sistema vivente si rispecchia nel suo funzionamento flessibile, lontano dagli equilibri statici, in un incessante divenire dinamico e nello scambio continuo di energia , materia e amore con l'ambiente.
domenica 3 gennaio 2016
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