martedì 29 novembre 2016

Fare lo psicoterapeuta è il "fare dell'anima"... Essere o sentirsi terapeuta "fa parte dell'ego", "io presumo di essere", io m'identifico, "io sono".




Nella specificità del nostro lavoro conta moltissimo quella che viene definita "l'equazione personale", cioè la nostra struttura e storia di personalità che incontra ed influenza quella dell'altro nel transfert. Per questo ritengo essenziale una lunga formazione ( anche corporea) sul riconoscimento di quanto si proietta di proprio, di personale, sul paziente che non gli appartiene. Non possiamo essere eccessivamente distaccati ma nemmeno troppo coinvolgenti. Occorre un equilibrio straordinario tra il sentire, il capire ed il comunicare: una vera e propria arte del vivere e dell'incontro. Il bravo terapeuta assomma, inoltre, dati propri di creatività di capacità intuitiva ed oserei aggiungere anche capacità artistiche che creano quel mix di genialità nei grandi maestri con cui ho avuto la fortuna di conoscere e di formarmi. Infine l'esperienza di vita: un terapeuta coltivato in laboratorio è di fiato corto non può avere il guizzo , il talento che questo lavoro fatto a livelli ottimali può avere. Occorre pertanto una buona e lunga formazione fatta con guide di spessore umano e professionale nonché esperienze qualitative esistenziali. Il buon terapeuta è un viaggiatore dell'anima ed ama con curiosità la vita, il lavoro, l'amore e la conoscenza. Diceva il caro maestro Aldo Carotenuto : "la nostra professione è più vicina all'arte che alla scienza".

domenica 27 novembre 2016

L'Innamoramento è amore........


L'obsoleta distinzione tra prima fase dell'innamoramento e successiva fase della conoscenza non è mai stata vera. Matrimoni in fallimento continuo e crisi della coppia ormai al top ci dicono che la conoscenza necessaria in una buona relazione amorosa sta "nell'inesplicabile", non nel razionale. La coppia post innamoramento, che mira a conoscersi e condividere, è diventata ormai razionale, non ha mai funzionato e continua a non funzionare. Dovremmo apprendere molto di più dall'innamoramento, imparare a coltivare l'anima che si apre e rischia la vulnerabilità nell'incontro, della sensazione cosmica d'attrazione, della vibrazione che scuote l'energia dell'incontro, l'anelito alla fusione di corpo ed anima ed il mistero dell'orgasmo. L'innamoramento è già amore. 

Schemi mentali in amore...


Difficilmente amiamo ed incontriamo nella vita la persona reale ma solo un surrogato idealizzato del nostro modello mentale. I rapporti spesso finiscono male proprio perchè l'altro diventa una nostra "invenzione proiettiva". Trasformare l'altro/a in un qualcosa che vogliamo far assomigliare non solo a noi, ma all'immagine mentale che ci portiamo dentro prima o poi sfocia nella noia, perchè l'altro vero lo perdiamo progressivamente. Ognuno si canta il proprio ritornello sempre uguale e poi si va in giro a lamentarsi che la donna giusta o l'uomo giusto è difficile da trovare. Ma se in amore incontri e proietti sempre la obsoleta immagine di te stesso, l'altro /a non avrà mai posto, nè riconoscimento nella tua vita affettiva e sentimentale. 

sabato 26 novembre 2016

Punti di vista, opinioni e il sentito dire....


Spesso su FB si scambia il punto di vista con il battibecco. Avere un punto di vista significa conoscere di cosa si sta parlando. Succede che certi argomenti che richiedono un minimo di competenza non si possono affrontare ricorrendo alla prima cosa che passa per la testa o al sentito dire chiamandola opinione o punto di vista. Occorre , invece, ascoltare, darsi la possibilità di accogliere qualcosa di nuovo, di uscire dal proprio pensiero prefabbricato e rischiare di modificare un pregiudizio o una convinzione basata su presupposti arrugginiti e non più attuali. 

Il battibecco trova origine nell'ego

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L'ego è quella struttura psichica che produce opinioni , modi di vedere, pensieri scontati e cristallizzati che l'individuo assume come "identità", come feticci che rappresentano all'esterno una sorta di status di personalità. Uno status spesso cronicizzato da anni di autoconferme (anche mal riposte) e di esperienze conflittuali. Capita che quando l'ego con le sue opinioni standardizzate incontra una fonte nuova diversa rispetto alle proprie ataviche inamovibili convinzioni passi subito allo scontro frontale, come se fosse l'ultima spiaggia da difendere per mantenere integra la propria personalità dalla minaccia della crisi d'identità: parte così il battibecco con l'esibizione muscolare dell'orgoglio. La dignità è invece "apertura", umiltà, accoglimento della diversità, del non conosciuto , del nuovo che sembra destabilizzarci. L'orgoglio e la presunzione risiedono nell'ego, e a livello psicosomatico nelle funzioni del collo e della cervicale. Non a caso il collo è la sede del narcisismo in psicologia corporea. 

venerdì 25 novembre 2016

Il Femminile nell'uomo....la Dea nella donna....


E' necessario sempre più che che gli uomini riconoscano il loro femminile interiore e la Dea che dimora nella propria donna reale, integrarne la psicologia ed il sentimento per diventare completi e maturi. Ad esempio la psicologia dell'attesa, l'accettare i cicli vitali, imparare a funzionare meglio con l'emisfero destro del cervello (il cervello emozionale intuitivo), la tenerezza emozionale nella carezza, nelle mani e nell'amplesso sessuale, l'orgasmo non come un goal calcistico ma come una vibrazione cosmica, un abbraccio che sia una vera resa all'altro (farsi prendere oltre che prendere). Fare l'amore non è una prestazione sessuale competitiva-dimostrativa.
La violenza sulle donne finirà quando l'uomo avrà accettato dentro se a livelli profondi l'altra parte sconosciuta dalla quale continua a difendersi come un nemico mortale: la dimensione femminile che lo accompagna da sempre e che vive nella sua anima. 

Essere donna...


Anni fa a Roma in treno verso Napoli fermi alla stazione Termini, un signore anziano stanco entra nello scompartimento e si siede con aria di sollievo. Dopo un pò irrompe un giovanottone in divisa da soldato grande e grosso e con una voce da mastino vomita sul poveretto una serie di irripetibili insulti tra cui fa spicco "stu viecch' e merd" accampando la prenotazione del posto con uno sgualcito giornaletto . Il signore "anziano" resta paralizzato ed impauritonon riusciva ad avere un piccolo accenno di reazione. Tutti i presentii a dir il vero facemmo il tentativo di rabbonirlo ma non ci fu verso, qualcuno si offri anche di liberare il proprio posto. Non ci fu verso di calmare la sua inaudita violenza verbale quando d'improvviso una donna si alza in piedi con aria determinata ed incisiva e rivolgendosi al giovanottone dice con voce perentoria: " ehi bambino! senti bambino! ascolta bambino! stai zitto bambino! capito bambino? Di colpo l'energumeno rimane sconvolto abbassa la testa ed in silenzio esce fuori e scende dal treno. Quella donna mi è rimasta nel cuore , la ricordo con amore ancora dopo tanti anni, era una mamma una casalinga, non era una 'intellettuale" , parlò dalla forza del cuore. La potenza del femminile, la saggezza, l'essere mamma e donna. Capii che Il violento in genere è solo un bambino prepotente che non sa ancora di essere cresciuto fisicamente con parvenze di adulto,non lo sa ancora, forse non lo saprà mai: ebbene quella donna è riuscita a ricordarglielo .

martedì 22 novembre 2016

No giudizi, No sbagli...

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Un potentissimo chiarimento per tanti che me lo chiedono: sbagliare presuppone un " giudizio a monte" , dunque se non vi è un giudizio non vi sono sbagli . La domanda magica che dovete porvi davanti ad un vostro presunto sbaglio è: "ma chi l'ha detto" ? 
Quando ritenete di sbagliare fatevi la domanda: ma chi l'ha detto che è sbagliato? e farete una incredibile scoperta: le vostre voci di dentro! Le vocine interiori sono tutte quelle cosine che l'educazione famigliare, le esperienze non digerite, i valori inculcati autoritariamente dall'esterno, i sensi di colpa, le idee malsane, le ideologie, le dietrologie, le idealizzazioni continuano a perseguitarvi da una vita e state ancora lì a crederci. 



    domenica 20 novembre 2016

    Le poesie ci ascoltano......


    Le poesie sono immagini, metafore , sentimenti, emozioni vive, vivono nello spazio piccolo infinito dell'istante e ti lanciano verso l'immenso dentro la tua anima. Le poesie non si commentano, non son fatte per capire; le poesie si sentono, si ascoltano e si accolgono in silenzio se sentiamo che ci accarezzano l'anima. 

    sabato 19 novembre 2016

    Dove vanno a finire gli amori perduti?


    A volte, sento il dolore e la tristezza di tutti gli amori finiti. Un puzzle di occhi lucidi, di mani calde, di odori avvolgenti che svaniscono nell'oblio dell'anima. Dove vanno a finire gli amori perduti? ci sarà una dimensione, uno spazio della sublime nostalgia, della pace di un universo senza tempo? o fuggiamo come sempre l'atmosfera avvolgente della tristezza per far sì che "lo spettacolo continui",
    purchè maschere e carrozzoni vadano avanti imperturbabili, senza fiato, senza amore, verso il nulla? -

    venerdì 18 novembre 2016

    Conferenza sul perdono ieri sera a Palazzo Parente....


    Ho sottolineato la mia posizione sul processo del perdono evidenziando che perdonare non è tanto o solo perdonare un altro ma fondamentalmente "perdonare se stessi". Per arrivare al perdono a mio avviso occorre attraversare la rabbia che ci si porta dentro dall'offesa subita. Il risentimento danneggia il cuore, è una tossina che avvelena l'organismo ed inchioda l'individuo alla croce del suo passato senza mai poter dimenticare e lo tiene sveglio "nelle notti insonni vegliate al lume del rancore" ( De Andrè). Per riconquistare la perduta serenità dunque occorre un laborioso processo di pulizia dell'organismo dalle scorie della rabbia , del risentimento e del rancore. Il perdono non cambia il passato ma alleggerisce il futuro. Pertanto il perdono non può realizzarsi a livello mentale-intellettuale, non serve il capire ma il sentire. Sentire il proprio blocco del respiro largo e sereno, il cuore che batte al giusto ritmo non pulsante di rabbia, ricominciare ad amare e riprendersi la gioia di vivere. Da un punto di vista psicosomatico le parti del corpo coinvolte nella rabbia e risentimento si situano a livello del collo e della cervicale, bloccando la respirazione attraverso il muscolo diaframmatico. Ne soffre oltre al torace e cuore anche la schiena: la schiena simbolicamente rappresenta il nostro passato e il nostro lato ombra. Il collo è la sede dell'ego, dell'orgoglio da non confondere con la dignità. La rigidità del collo comprime torace e schiena bloccando la persona in uno spazio-tempo congelato. Perdonare in sintesi è un processo ed esperienza d'amore . Il perdono non cambia il passato ma alleggerisce il futuro e rende fluido il presente, qui-ora.

    giovedì 17 novembre 2016

    L'idea del "non pesare sull'altro/a"....


    Il non pesare sull'altro spesso è solo un meccanismo di difesa per mettersi al sicuro dal coinvolgimento emozionale, dalla responsabilità di esserci, di sentirne il bisogno. Non è una forma di rispetto, di attenzione, né di amore come spesso si è portati a credere, ma solo un'espressione avvitata narcisistica di se stessi che nasconde la paura di darsi (antica paura di soffrire e di essere contaminato e coinvolto emotivamente dalla relazione), di vivere e di amare. La vita è fondamentalmente la capacità di incontrarsi nelle relazioni e nelle esperienze , i meccanismi che la mente s'inventa chiamandoli rispetto sono solo goffi tentativi di coprire le proprie antiche paure del contatto per difendersi dall'esperire attraverso il proprio corpo la conoscenza dell'altro , e questa, rappresenta in definitiva, l'unico vero preludio al rispetto sincero e autentico.

    mercoledì 16 novembre 2016

    Non cercare l'amore

    Non cercare l'amore, non si fa trovare........non aspettare l'amore, ti lascerebbe da solo.......non pensare all'amore, ne faresti un'ossessione.....non ricordare l'amore che non c'è più, ti toglie via dal presente......se davvero sei amorevole, se davvero coltivi lo sconosciuto che ti abita e ti smuove dentro, se davvero ami e rispetti te stesso e gli altri, se c'è gentilezza nei tuoi gesti , calore nelle tue mani e luce nei tuoi occhi , allora può darsi che sia l'amore a decidere di venirti a trovare. 

    giovedì 10 novembre 2016

    COSCIENZA PLANETARIA

    La crisi globale che ci troviamo ad affrontare oggi è una crisi di coscienza. 
    La sfida del III millennio consiste nell'esplorare lo spazio interiore e sviluppare la coscienza umana, per poter reggere il confronto con gli straordinari progressi che abbiamo fatto nello sviluppo tecnologico.
    La sopravvivenza umana comporta perciò, la creazione di una coscienza planetaria creativa e aperta alla compassione. 
    ”Compassione"(citando il Dalai Lama -Tenzin Gyatzo, XIV) deriva da "cum-passio" = passione insieme (pathos = sentimento) significa: patire insieme. Di solito, quando siamo interessati alla sorte di un amico intimo, chiamiamo quest'interesse "compassione"; ma non è compassione, è attaccamento. Anche nel matrimonio, in quei matrimonï che durano poco, ciò avviene a causa dell'attaccamento. I matrimoni durano poco a causa della mancanza di compassione; c'è solo attaccamento emotivo, basato sulle proiezioni e sulle aspettative. Se l'unico legame fra amici intimi è l'attaccamento, allora anche un'inezia può indurre un mutamento delle proiezioni. Non appena le proiezioni cambiano, l'attaccamento scompare, perché quell'attaccamento era basato solo sulle proiezioni e sulle aspettative. È possibile avere compassione senza attaccamento e, similmente, provare rabbia senza odio. Di conseguenza dobbiamo chiarire le distinzioni fra compassione e attaccamento e fra rabbia e odio. Tale chiarezza ci è utile nella vita quotidiana e nell'impegno per la pace nel mondo. Ritengo che questi siano i valori spirituali di base per la felicità di tutti gli esseri umani, che siano credenti o meno.”
    Ervin Laszlo esprime la tesi che promuovere e facilitare l'evoluzione di una nuova coscienza è essenziale per il nostro benessere individuale e collettivo e per il futuro di tutte le forme di vita su questo pianeta.
    A questo scopo spiega come le rivelazioni provenienti da ricerche scientifiche all'avanguardia, facciano emergere una nuova visione del mondo in cui viviamo. Un mondo in cui tutte le cose e tutti gli esseri viventi sono collegati in modo organico e quindi evolvono, o deperiscono, insieme.
    Come ha detto Einstein non possiamo raggiungere la prossima tappa della nostra evoluzione collettiva senza dare origine a un nuovo modo di sentire e di agire. La sfida consiste nel promuovere quindi l’evoluzione della coscienza visto che non si evolve spontaneamente con sufficiente rapidità.
    L'evoluzione della coscienza, appunto, si impone come fondamento, come fulcro ispiratore della Psicologia Olistica.

    martedì 8 novembre 2016

    Amarsi…..


    Occhi luminosi che si rispecchiano lungamente e perdutamente nella luminosità degli occhi dell'altro, batticuore gradevole , colorito roseo della pelle, una pancia che vibra al ritmo del desiderio, bacino e gambe che danzano ritmicamente ed involontariamente, la vibrazione energetica e un alone luminoso circonda il viso ed il corpo intero, campo di energia radiante e pulsante, mani calde e labbra che si espandono in una sinuosità cosmica, cuore che pulsa al ritmo delle stagioni. Inizia il sogno e la speranza e si scioglie il ghiaccio antico della solitudine interiore.

    giovedì 3 novembre 2016

    Il tipo rigido in psicosomatica reichiana

    Il tipo rigido corrisponde in genere alla definizione di una nota canzone di Battisti "troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante "...Il tipo "imbalsamato" può apparire saggio e misurato con voce sacerdotale, tendenza mistica, freddo alle emozioni che trattiene dentro, soprattutto la rabbia e la competizione, molto idealista con modelli molto mentalizzati e spesso velleitari. Ha il blocco del segmento orale e cervicale , è un tipo anale cioè tende a conservarsi senza spendersi emozionalmente; non vive passioni o entusiasmi veri ( al limite può vivere stati di esaltazione), deve reggere il peso dell'esistenza.
    Diverse volte è capitato nelle esperienze psicocorporee in gruppo che ad una piccola apertura del muscolo ciliare (occhi) e del muscolo diaframmatico le persone incominciano a scoppiare in un pianto alternato a riso di gioia , con una sensazione di meraviglia e di incredulità. Il corpo comincia a svegliarsi e ad emozionarsi in un respiro largo e profondo. La persona rigida invece in gruppo si controlla e controlla gli altri , assiste, in genere, in maniera voyeristica alle emozioni dei compagni e si guarda bene dal mettersi in gioco. 

    mercoledì 2 novembre 2016

    Il "parliamone" in coppia fa male alla coppia....ed all'amore...


    Il parlare in coppia, attività perversa molto diffusa, non serve ad avvicinare o a far chiarire le persone che si amano; quelli che non si amano più, si sa, parlano per compensare i vuoti affettivi ed emozionali. il parlare attiva la mente ed i suoi "marchingegni" manipolativi, aggiustativi, e la tendenza a spostare l'asse della vicinanza corporea in un altrove lontano dal sentire. Il parlare serve a capire ma "capire non serve ad amare". L'intelligenza emozionale fa comunicare a livelli immediati e profondi , crea complicità e gestualità comprensiva. E' l'intelligenza emozionale che costruisce un noi nel tempo e solidifica l'amore liquido di Bauman in un sentimento vivo e presente. Basta uno sguardo, un'espressione, un incontro senza parole negli occhi ed attraversare l'anima della persona amata e lasciarsi attraversare dal brivido dell'energia vitale e creare le premesse per una sessualità amorosa e densa di eros, non meccanica.  L'eros è un modo di sentire la vita ed il respiro dell'universo , si fa l'amore in ogni momento della giornata: dal primo sguardo del mattino ,dal carezzarsi con sguardi senza parole dal sentire l'alito della presenza dell'altro, sentirne il campo , l'alone di energia attraverso le mani, dal fare insieme, fino alla conclusione nel fremito di un amplesso amoroso intriso di gratitudine. Il sentimento della gratitudine marca la differenza, chi ama è grato all'altro dice spesso grazie, un grazie d'esistere. Una coppia che funziona si vede dall'armonia del passo nell'incedere e dalla tenerezza delle mani quando s'incontrano. Una mano dura mette distanza, una mano molle esprime rifiuto, una mano fredda esprime paura.Le mani d'amore sono calde ed accoglienti e preludono ad un abbraccio profondo col respiro profondo. Chi abbraccia in apnea ha paura di coinvolgersi. Quelli che si amano si abbracciano spesso e lungamente. Il parliamone in coppia non ha mai risolto un problema o un equivoco. Famosa la frase di Snoopy " ho tante cose che dovrei dirti, ma se mi abbracci facciamo prima". 

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