mercoledì 30 dicembre 2015
Le mie poesie....... Un graffiante suono d’armonica blues nella notte
Un pianto si scioglie in una melodia d’armonica, fatta di struggenti immagini e suoni dolcemente graffianti ,con un sapore di addio, melanconica a tratti mesta e sublime , è pioggia di dolcezza e d’infinità : amori risolti è amori dissolti nel vento della solitudine, un mondo antico fatto di tenerezza di avventura e di sogni di terre lontane, di magie e di sogni ad occhi aperti d’incanto, di un tempo rarefatto di presenze evanescenti. Diventa il canto di un mondo che non c’è più, di visi scolpiti nella memoria del tempo, di atmosfere d’amore mai sopite nella ricerca senza tregua con l’inganno del tempo. Un’armonica lancinante nella notte scuote brividi nell’ anima e porta a te donna mia specchio delle mie paure e del mio coraggio: si può piangere di gioia, di disperazione ma anche di nostalgie, di addii mai sopiti si può piangere per questa meravigliosa vita che può sempre sfuggirti tra le dita, tra le dita di un pianoforte, di un violino e pensare a te ogni minuto della mia esistenza come una sinfonia dell’universo e piangere per una umanità piena di dolore, piangere per chi soffre nella solitudine, nell’anonimato, per chi ama disperatamente chi non trova, sentire le lacrime del mondo, sentire che ogni giorno è un buon giorno per morire, sapere che sei forse al di là dell’universo , che prima o poi sarai parte di me . Questa suono lancinante d’armonica è un grido d’amore è per te , ovunque tu sia, un suono lontano sempre più lontano con un pianto che scioglie felicità e nostalgia che pian piano svanisce nelle tenebre, lì da dove sei venuta.
giovedì 17 dicembre 2015
Attacchi di panico, ansia e somatizzazioni
La somatizzazione rappresenta un passaggio forte verso la consapevolezza: il corpo si incarica di esprimere in maniera chiara e forte il disagio interiore che non riusciamo ad accogliere ed a comprendere. Quando il disagio si scarica energeticamente su un organo bersaglio ( es. rene, stomaco, testa, cervicale, pelle, cuore, polmoni...) la nostra anima profonda propone un significato simbolico esistenziale di cambiamento necessario ad equilibrare il sistema biopsicocorporeo . Le personalità dure, rigide, attestate su una ideologia esistenziale di copertuta al malessere, rischiano il passaggio dalla somatizzazione alla vera e propria "malattia". Se si ha paura di soffocare, di morire , vertigini, paura dell'auto, dell'aereo, della galleria o di situazioni costrittive che tolgono il respiro o che mandano il cuore in tachicardia l' intelligenza profonda inconscia ci sta indicando che la nostra esistenza non sta andando nella giusta direzione, che quel rapporto affettivo ci fa mancare l'aria, che una situazione lavorativa non è più gratificante e ci toglie autostima, che chiediamo troppe sicurezze e ci dimentichiamo la voglia di vivere e di rischiare, che il cuore quando batte all'impazzata ha un profondo ed urgente bisogno d'amore e sconvolge la tendenziale propensione alla tranquillità, che le vertigini esprimono il bisogno di lasciarsi andare e smetterla di controllare sentimenti ed emozioni. La consapevolezza è ben altro che "mi conosco bene", "so tutto di me", "non ho bisogno di nessuno", la psicologia non serve a nulla faccio da me", "non dipende da me ma dagli altri" sono espressioni ricorrenti in chi ha davvero bisogno e non sa chiedere, di chi è estremamente dipendente e non lo sa recitando una presunta autonomia, e di chi ha paura di se stesso e del mondo sotto una maschera di falsa sicurezza.
domenica 29 novembre 2015
Amore, fedeltà e....patti
I valori che
sorreggono le nostre esistenze non sono di per sè giusti o sbagliati, ma hanno
il potere di condizionare l’armonia , la
salute ed il benessere delle nostre relazioni affettive. I valori buoni e
vitali mettono in armonia le le leggi naturali della vita e quelle culturali sociali.
Abbiamo, in apparenza, ampia facoltà di scelta , altre volte subiamo valori che
ci sono stati propinati nell'educazione e negli usi della nostra cultura o ceto
di provenienza. Parlando della "fedeltà" come valore si fa riferimento
spesso ad una sorta di patto condiviso in coppia come se fosse un contratto
giuridico. Anche i termini con cui si esprimono diventano simil
giuridici....violazione....venir meno..inadempienza...sanzioni . Intanto però
all'interno di un relazione vissuta come tradimento viaggiano sintomi
pericolosi: ansia, rabbia, depressione, confusioni e crisi di valori. Chiariamo
intanto che i rapporti affettivi, d'amore, amicali, sentimentali non possono
essere regolati da norme razionali, da patti più o meno espliciti , buone
intenzioni o da valori rigidamente interpretati. Se in un rapporto d’amore non
coltivo quotidianamente “l’essere
attenti all’altro” inteso come “attenzione amorosa” non vigilanza
paranoica; se non innaffi la pianta vitale quotidianamente avendone cura
erotica è inevitabile che la relazione debba deteriorarsi. Il tradimento arriva
come ricerca di linfa vitale per non morire. La richiesta nascosta della
fedeltà a prescindere, ad vitam, è negazione dell’amore e della propria
responsabilità, di esserci davvero in una relazione. Una pianta non curata
amorevolmente prima o poi sarà destinata a inaridirsi e sfiorire.
martedì 3 novembre 2015
Paura di vivere..paura d'amare...paura di affidarsi.....mente che semina dubbi e crisi.......respiro e cuore compresso.....
Molti credono ancora che conoscendo le cause remote dei propri mali si possa guarire o migliorare. Purtroppo una certa cultura anche psicologica ci ha abituati a cercare sempre le cause ed a essere ostinatamente miglioristi. Il primo a restarne vittima fu lo stesso Freud, il quale si rese conto che interpretando i contenuti dei suoi pazienti, questi, pur sapendo tanto di se stessi, non riuscivano comunque a sciogliere il disagio o il malessere. Davanti al disagio ,alla sofferenza è importante smettere di chiedersi i "perchè", di parlarci dentro sulle cause, di parlarne a tutti i costi con qualcuno o lamentarsi, di cercare cause nel passato. Il disagio non è una malattia ( spesso è trattato a colpi di farmaci) ma la spia luminosa dell'anima che ci avverte che ci stiamo discostando dal nostro processo d'individuazione, dal progetto profondo alchemico che l'anima ci ha riservato e che fiorisce continuamente nei processi vitali e che abbiamo paura di vivere, paura d'amare.
Fa sera...
Fa sera.....ti ho visto disperato all'angolo del bar con la tua
minuscola fisarmonica, la tua musica forzatamente allegra ...tra
l'indifferenza di un mondo in festa tra luci, illusioni e sogni
colorati. Rimetti in tasca ancora una volta la tua mano tesa, delusa e
piena di gelo. Se ognuno di noi lasciasse scendere per un solo attimo le
lacrime del mondo si accenderebbe un fuoco vivo d'amore da poter donare
a tutti quelli che soffrono in silenzio, nell'invisibilità più
assoluta, quelli che non sapranno mai se domani sarà un altro giorno .
giovedì 29 ottobre 2015
Un pò di psicosomatica in vostro aiuto
.
-Vertigini: è il bisogno-desiderio di perdere la testa, bisogno di lasciarsi andare uscendo dalla gabbia quotidiana dalla rigidità mentale-intellettuale;
-Tachicardia: Il cuore chiede di essere ascoltato perchè ormai pensi solo a pianificare e a ragionare su affetti e relazioni amorose e hai paura di rischiare l'amore;
-Paura di soffocare: c'è una parte di te che gli manca l'aria , la stai soffocando col tuo stile di vita rigido e imprigionante, scegli finalmente la spontaneità e la leggerezza in uno spazio nuovo più aperto, esci dal chiuso di te stesso.
-Paura delle gallerie, del treno: è il desiderio impaurito di uscire dai tuoi binari esistenziali, di accogliere la tua vita istintuale, nuova ed imprevedibile;
-Vertigini: è il bisogno-desiderio di perdere la testa, bisogno di lasciarsi andare uscendo dalla gabbia quotidiana dalla rigidità mentale-intellettuale;
-Tachicardia: Il cuore chiede di essere ascoltato perchè ormai pensi solo a pianificare e a ragionare su affetti e relazioni amorose e hai paura di rischiare l'amore;
-Paura di soffocare: c'è una parte di te che gli manca l'aria , la stai soffocando col tuo stile di vita rigido e imprigionante, scegli finalmente la spontaneità e la leggerezza in uno spazio nuovo più aperto, esci dal chiuso di te stesso.
-Paura delle gallerie, del treno: è il desiderio impaurito di uscire dai tuoi binari esistenziali, di accogliere la tua vita istintuale, nuova ed imprevedibile;
giovedì 22 ottobre 2015
L'innamoramento è una bella patologia?
L'innamoramento non è (o forse potrebbe) amore. Perdere la testa per una persona non vuol dire conoscerla e amarla ma affidarsi alla immagine che proiettiamo sull'altro. Una vera e propria invenzione ed idealizzazione che spesso mettiamo in atto e che inevitabilmente incomincerà a franare non appena ci si accorge che l'altro "non è quello che credevamo fosse". L'antidoto all'innamoramento idealizzato è incominciare a vivere e percepire il partner nel quotidiano, entrare nel suo modus vivendi nelle sue abitudini e la maschera di cera incomincerà man mano a sciogliersi rivelandone il vero volto. Può capitare così d'innamorarsi del proprio persecutore, di uno stalker, di un partner fragile-infantile, di un partner dipendente o autoritario e accorgersene troppo tardi. Molti uomini e molte donne, purtroppo, restano a questo stadio adolescenziale anche in età più matura.L'innamoramento, pertanto, è un'esperienza fondamentale in adolescenza ma poi dovrebbe man mano, attraverso la maturità, indirizzarsi verso la conoscenza dell'altro e assumere forme di contatto più reale, più vero, più profondo; occorre "diventare adulti" per accedere a forme "più evolute d'amore" e di capacità relazionale.
L'innamoramento, in genere, va a riempire e coprire delle falle esistenziali, è molto idealizzante ed ognuno copre i buchi interiori dell'altro. Un lui reale non c'è (o almeno non c’è ancora) e una lei reale non c'è: intanto la curva dell'innamoramento ha un picco esplosivo e poi scende vertiginosamente. Si può decidere di rischiare, certo, comunque diventa una esplosione di situazioni emozionali confusive e minacciose per l’equilibrio della personalità e la salute. Diceva C.G. Jung “ogni innamoramento è l’inizio di una psicosi”.
lunedì 19 ottobre 2015
Il sintomo è un segnale di vitalità di un organismo.
Gli stati ansiosi, le crisi, i momenti di disagio e sofferenza esistenziale sono sintomi di vitalità di un organismo in evoluzione ed energeticamente in movimento dinamico. Pertanto gli stati ansiosi o di disagio non vanno "superati brillantemente" come fossero prove d'esame ma sono segnali chiari di cambiamento in cui è importante integrare la parte di se che resiste e che ha paura di cambiare. Anche l'uso del farmaco nella nostra cultura mira a far superare velocemente e brillantemente il malessere ma inevitabilmente accade che esso poi sopprima il sintomo distruggendone il significato e la carica rivoluzionaria di cui è portatore. Le esperienze si fanno per l'intero arco dell'esistenza: l'età adolescenziale è solo il luogo delle prime esperienze ma molti ne sono ancora patologicamente ancorati. In amore ci vogliono anni di vere esperienze per diventare adulti emozionalmente e non rimanere figli a vita. Chi pensa di fare esperienze asettiche o guidate o ripetittive del passato mettendosi al sicuro dietro dogmi (sia ideologici che mistici), o , ancora, scelte "per sempre", corre il rischio di fare i conti con la vita reale in modo drammatico: basta un terremoto per far crollare certezze e valori mal risposti su cui ci si è supinamente addormentati.
sabato 17 ottobre 2015
Ama, non pensare
"Pensare" non è "aver pensieri nella testa"...pensare davvero è un lusso di pochi.
La maggior parte delle persone sono dominate e schiavizzate dai propri pensieri per cui non sono in grado di pensare, perdono di vista la realtà e spesso fanno solo del male a se stessi scambiando per saggezza ossessioni e paranoie. Il pensiero vero creativo nasce dal felice incontro con l'intelligenza emozionale che colora di energia ed eros il pensiero astratto e lo rende vivo, aperto, capace di "comprendere", di amare. Nel comprendere c'è l'altro ed il reale, nel capire c'è solo la propria testa. Comprendere e sentire aprono le vie del cuore e della felicità, il capire produce spesso il mal di testa.
giovedì 15 ottobre 2015
A te cara amica delusa dalla fine di un amore
Cara amica, accetta di star male, quando siamo affamati siamo pronti a rimpinzarci di tutto pur di riempirci.. e lo chiamiamo amore! Il vuoto che adesso porti dentro è solo tuo; certo, hai tentato di riempirlo con questo amore ormai al declino. Prendi forza dal dolore e dalla solitudine, metti mano alla tua vita, accogli ciò che questa esperienza ti ha fatto capire, sentire , intuire, è la cosa più nobile che puoi fare per te! Non pensare ora a rimpiazzare un nuovo partner, ti farebbe solo ripetere gli stessi errori e ti allontanerebbe dalla tua crescita personale e dalla sana solitudine. Quando si rischia in amore paga di più il soggetto più esposto, non chi è abituato ad utilizzare l'innamoramento dell'altro per gonfiare il proprio Ego. Quando sarai più piena di te stessa, ti riprenderai le cose belle che ti appartengono, potrai incontrare rapporti più equilibrati e più sani.
sabato 3 ottobre 2015
Potere e violenza
Attenzione ... siamo noi che diamo potere agli altri. Nessuno può avere potere su di noi se non lo acconsentiamo.
Il violento tende a distruggere psicologicamente la sua compagna con un armanentario psicologico ossessivo ed incalzante che punta all'annientamento dell'autostima ed al potere totale sulla propria donna: dalla violenza con le mani al restare in silenzio per colpevolizzarla; spesso fa affermazioni del tipo, " io ti ho creata, io ti distruggo". In genere la donna che intanto ha dato un enorme potere a quest'uomo, in nome dell'amore, assume dentro di sè la convinzione di non essere una buona moglie o una buona madre. In genere, il violento è abile a farsi perdonare dalla propria vittima, è capace di chiedere perdono inginocchiato e promette di cambiare da subito. La vittima è costretta a pensare: "ma allora quest'uomo mi ama davvero? ". Così aumentano la confusione, il potere dello stalker e gli episodi di violenza sempre ritualmente seguiti dai cortei del perdono e dalle reiterate promesse di cambiamento che si trasformano inevitabilmente in una estremizzazione, spesso criminale, dell'azione fisica violenta.
Il violento tende a distruggere psicologicamente la sua compagna con un armanentario psicologico ossessivo ed incalzante che punta all'annientamento dell'autostima ed al potere totale sulla propria donna: dalla violenza con le mani al restare in silenzio per colpevolizzarla; spesso fa affermazioni del tipo, " io ti ho creata, io ti distruggo". In genere la donna che intanto ha dato un enorme potere a quest'uomo, in nome dell'amore, assume dentro di sè la convinzione di non essere una buona moglie o una buona madre. In genere, il violento è abile a farsi perdonare dalla propria vittima, è capace di chiedere perdono inginocchiato e promette di cambiare da subito. La vittima è costretta a pensare: "ma allora quest'uomo mi ama davvero? ". Così aumentano la confusione, il potere dello stalker e gli episodi di violenza sempre ritualmente seguiti dai cortei del perdono e dalle reiterate promesse di cambiamento che si trasformano inevitabilmente in una estremizzazione, spesso criminale, dell'azione fisica violenta.
giovedì 1 ottobre 2015
Omaggio al femminile archetipico
Cè una dimensione dell'Essere in cui la vita assume una qualità ed una
connotazione di sublime bellezza, dove l' attenzione viene data al
fluire della vita ed al suo nutrimento, alla leggerezza, alla giocosità,
all'accoglimento, al fascino ed al mistero, alla magia della luna nella
notte stellata, alla creatività, ai colori della natura ed al buio più
profondo della notte. E' il mondo senzatempo del femminile che
attraversa il pianeta, dalla terra umida e fertile agli oceani, alle
maree, alla luna solcando le vie dell'anima.
L'amore ...semplicemente è..
Non abbiate paura dell'amore, non abbiate paura di essere generosi, vivere senza rischiare l'amore ci fa sentire al sicuro, ma non ci fa felici. Non credete a coloro che dicono "abbiamo già dato", sono solo dei delusi travestiti da saggezza. L'amore non ama i pregiudizi, le parole ed i ragionamenti , l'amore è. L'amore non sta nei progetti nè si proietta indietro nel passato: l'amore non fa paragoni, l'amore è ! In amore non serve tempo per "conoscersi meglio"; che per capire l'altro occorra parlare tanto: il capire in amore è inutile, il "parliamone" poi, non è mai servito a risollevare un rapporto in difficoltà. E quando avrà esaurito la sua missione, la sua carica energetica separiamoci con amore e sane distanze. Un nuovo più intenso amore arriverà quando la sana solitudine avrà anch'essa portata a termine la sua missione: riprenderci la "capacità d'amare".
martedì 29 settembre 2015
Ma cos'è questa tristezza?
.....
Non scappiamo davanti alla tristezza quando ci viene a trovare......
Quando arriva la tristezza lasciamo che scenda, a colmare i nostri sensi, i ricordi, il buio del passato che si mescola agli umori di un presente sfocato ed incerto. Quando arriva la tristezza ricevi un regalo dalla vita,dal mistero del mondo, dal dolore dell'immenso, non è un prezzo da pagare, tutt'altro...è la vita che si scioglie nel caldo sapore della consapevolezza. Il passato è solo un fiume che scorre nel buio dell'anima e fluisce in delicate e tenere immagini o di suoni che ti attraversano da regioni lontane del cosmo.... e l'amore diventa musica, respiro alito della vita e l'abbraccio diventa cuore pulsante dell'universo.
Non scappiamo davanti alla tristezza quando ci viene a trovare......
Quando arriva la tristezza lasciamo che scenda, a colmare i nostri sensi, i ricordi, il buio del passato che si mescola agli umori di un presente sfocato ed incerto. Quando arriva la tristezza ricevi un regalo dalla vita,dal mistero del mondo, dal dolore dell'immenso, non è un prezzo da pagare, tutt'altro...è la vita che si scioglie nel caldo sapore della consapevolezza. Il passato è solo un fiume che scorre nel buio dell'anima e fluisce in delicate e tenere immagini o di suoni che ti attraversano da regioni lontane del cosmo.... e l'amore diventa musica, respiro alito della vita e l'abbraccio diventa cuore pulsante dell'universo.
sabato 26 settembre 2015
Autunno è....
Autunno è
atmosfere e colori delicati e vivi
accogliere le sfumature
è incubare il sogno e la speranza
è preparare il cambiamento
è riflessione ed emozione sul senso dell'esistenza
è odore di campagna e vini
è un paesaggio dal respiro profondo interiore
è l'anima che si raccoglie e vibra
è pausa..... silenzio .........energia dolce e sottile
atmosfere e colori delicati e vivi
accogliere le sfumature
è incubare il sogno e la speranza
è preparare il cambiamento
è riflessione ed emozione sul senso dell'esistenza
è odore di campagna e vini
è un paesaggio dal respiro profondo interiore
è l'anima che si raccoglie e vibra
è pausa..... silenzio .........energia dolce e sottile
domenica 13 settembre 2015
L'amore è completezza e..... completarsi
L'amore è uno stato di completezza, non c'è via di fuga......
Smettiamola con le separazioni disturbanti: l'amore è completezza ed armonia, è un'espressione di totalità mente- corpo, intelletto ed emozionalità, anima e corpo. Non si ama col cervello nè con gli organi sessuali. Tutte le elucubrazioni e psicochiacchiere sul sesso nascondono sempre la paura dell'ingovernabilità dell'eros. Lasciamo agli intellettuali gli artifici della mente. Si sa "la mente ...mente" !
Smettiamola con le separazioni disturbanti: l'amore è completezza ed armonia, è un'espressione di totalità mente- corpo, intelletto ed emozionalità, anima e corpo. Non si ama col cervello nè con gli organi sessuali. Tutte le elucubrazioni e psicochiacchiere sul sesso nascondono sempre la paura dell'ingovernabilità dell'eros. Lasciamo agli intellettuali gli artifici della mente. Si sa "la mente ...mente" !
Una precisazione su un luogo comune abbastanza diffuso. l'amore si fa col cervello?
E' stato detto da una scrittrice intellettuale che "L'intelligenza erotica è la leva del desiderio. Si fa l'amore prima di tutto con il cervello e poi con il resto."
Penso, invece, che Il cervello non è un organo deputato a produrre l'eros. Può proporlo, questo si. L'eros è una energia potente che non proviene (e non può) provenire dal cervello ma da regioni sconosciute profonde e misteriose del nostro interiore (che investono anche il cervello). Fare l'amore col cervello è una fissa intellettuale di alcune donne centrate troppo sulla loro mente e intelletto e di conseguenza temono l'impatto destabilizzante con una energia ( l'eros) non governabile con la mente. La leva del desiderio non è l'intelligenza cerebrale ma "l'intelligenza emozionale" che ha tutt'altre leggi di funzionamento. Spesso è la cerebralità non allineata all'emozione profonda che inquina e guasta le relazioni amorose. Smettiamola con le separazioni disturbanti: l'amore è completezza ed armonia , è un'espressione di totalità mente- corpo, intelletto ed emozionalità, anima e corpo. Il resto sono artifici della mente. Ripetiamo, ancora, "la mente ...mente" !
lunedì 7 settembre 2015
Corpo e spiritualità....
.....
Non so se e da chi sia stato detto, ma credo che il corpo sia il tempio dell'anima. Un corpo vivo vibrante, che irradia un campo energetico pulsante luminato d'amore, diventa luogo privilegiato di una sana spiritualità senza confusioni deliranti. Diceva il nostro maestro Lowen : "una spiritualità che ha divorziato dal corpo" diventa un'astrazione e un corpo cui è stata negata la spiritualità diventa un oggetto.
Non so se e da chi sia stato detto, ma credo che il corpo sia il tempio dell'anima. Un corpo vivo vibrante, che irradia un campo energetico pulsante luminato d'amore, diventa luogo privilegiato di una sana spiritualità senza confusioni deliranti. Diceva il nostro maestro Lowen : "una spiritualità che ha divorziato dal corpo" diventa un'astrazione e un corpo cui è stata negata la spiritualità diventa un oggetto.
L'amore è........
L'amore è fiume che scorre! l'acqua che scorre è fluida in ogni istante, l'acqua passata è ferma, diventa stagno. Se non sei fiume fai diventare stagno qualsiasi cosa! Ogni amore che muore, ogni amore che nasce sono affluenti freschi e benefici nello stagno della vita e aiutano a far fiorire l'universo.
domenica 6 settembre 2015
Separarsi.....
Imparare a separarsi dalle "relazioni asfittiche" è decidere se
diventare fiume che scorre limpido o i suoi detriti depositati sul
fondo.
giovedì 3 settembre 2015
L'incapacità all'ascolto imperversa.....ovunque....
Siamo letteralmente sommersi dalla cultura dell'Ego; al punto che molti hanno già una risposta prefabbricata e confezionata da porgere, anche amabilmente, in ogni interlocuzione. Ci sono anche aspetti caricaturali: vi è mai capitato di osservare persone che scuotono ritmicamente la testa nel senso del NO prima che riusciate a dire una parola? L'ho denominato il metaprogramma "Fassino" ( quel politico che muove ritmicamente la testa col no, non è d'accordo con l'interlocutore già prima che questi si sia espresso). Il linguaggio psicosomatico, non verbale, è la spia luminosa che ci indica la capacità d'ascolto di una persona. Poi ci sono quelli che saltano di "palo in frasca", cambiano di continuo l'argomento di discussione traendo spunto da qualunque parte. Quelli che fanno osservazioni che c'entrano poco o nulla con ciò di cui si sta parlando, proiettando un film tutto personale con il terrore che qualcuno ne sappia più di loro.
Certamente vi sarà capitato che mentre state parlando ad una persona vi prende una sgradevole impercettibile sensazione di parlare a vuoto.Dapprima si avverte un vuoto, poi un pò d'ansia ed alla fine arriva poi una "cortese rabbia". Siccome la verità non sta solo nelle parole ma molto in quello che si esprime al livello sottostante, nel non detto, nelle emozioni, si tende ad essere cortesi per evitare di uscire dal politicamente corretto. Quindi se mandi a quel paese l'interlocutore corri il rischio di passare per matto o per irrispettoso e non educato. Difatti l'incapace all'ascolto, perchè "altrove", non ha consapevolezza che il suo è un "modus vivendi", per cui se lo si fa notare incomincerà ad argomentare che sei tu a non capirlo, appunto, spostando subito da "un'altra parte", l'asse del discorso. Le varianti sono numerose: c'è il soggetto altrove, che sente in quello che dici solo quello che gli conviene cancellando-non ascoltando tutto il resto. L'altrove che non ascolta nemmeno una parola di quello che dici perchè è tutto teso a "farti fuori" per vari motivi, tra questi, l'invidia , la competizione, la rabbia inveterata contro il mondo. L'altrove "acculturato" che legge solo ma non ha esperienze nè professionalità ma deve dimostrarti continuamente ( più a se stesso) che ne sa più di te ( anche se sei esperto e pratichi la professione nella discipina di cui si tratta) e chissà perchè odia i laureati: contesta di continuo senza ascoltare, svicola sulle tue risposte, e fisicamente notate che quando è alle strette muove tutto il corpo spostandosi di direzione (destra , sinistra o indietro-avanti se state passeggiando) per portarti una motivazione "distraente". Ancora l'altrove competitivo usa spesso la tecnica dell'interruzione, si sovrappone di continuo all'eloquio interrompendoti senza farti mai esprimere un pensiero compiuto e dopo,magari, ti rimprovera perchè non hai detto nulla di conclusivo. Poi c'è il nevrotico ansioso che mentre ti sta apparentemente ascoltando è preso dalle fregole delle sue ansie quotidiane, problemi familiari, lavorativi, bollette da pagare,ansie per i compiti-doveri che deve per forza assolvere. Questa tipologia di altrove spesso accende la TV a casa e non ascolta moglie e figli sperando di crearsi un improbabile oasi di pace.
martedì 1 settembre 2015
Rispetto , dignità e orgoglio
Il rispetto per sé e per l’altro non è il “farsi rispettare”, il farsi
rispettare ha a che vedere con "l’orgoglio." Il rispetto vero ha a che
vedere con la "dignità." Il rispetto autentico ispira autorevolezza ; il
farsi rispettare ispira timore.
lunedì 31 agosto 2015
Settembre , andiamo , è tempo ...di cambiare
La crescita interiore la trasformazione, il cambiamento, sedimentano nel buio dell’anima. La forza di un progetto o di una iniziativa importante che vogliamo intraprendere cresce col silenzio ed il ritiro in se stessi, nella propria solitudine e perde, invece, di forza nel momento in cui ne parliamo, lo mettiamo in “discussione” confidandolo ad amici o semplicemente comunicandolo: credereste voi a qualcuno, pur entusiasta, che vi dice: “ da domani cambio vita? Il cambiamento stupisce chi lo prova e chi a sorpresa se ne accorge. Non si può affrontare una crisi sentimentale o matrimoniale parlandone, consultandoci con amici, guardare cosa fanno gli altri o imitarli, o partecipare a tristi trasmissioni televisive, ne subissando il mondo con il nostro dolore o le nostre lacrime come certa TV ha abituato il nostro paese a fare giorno dopo giorno a favorire il cosiddetto” voyeurismo” morboso.Il Rispetto di sé e dell’altro da sé non è il “farsi rispettare”, il farsi rispettare ha a che vedere con "l’orgoglio." Il rispetto vero ha a che vedere con la "dignità." Il rispetto autentico ispira autorevolezza ; il farsi rispettare ispira timore.
giovedì 27 agosto 2015
Lo psicologo.psicoterapeuta questo sconosciuto
Lo psicologo non è un “tipo tranquillo”, non è freddo e distaccato, non è controllato, non è accomodante, non deve sempre essere tranquillizzante e sorridente, nemmeno troppo rassicurante. Soprattutto, non è perfetto, come lo si vorrebbe, ma è semplicemente se stesso! E’ curioso, aperto all’esperienza del nuovo, è un buon viaggiatore ed un ottimo compagno di viaggio, vive di esperienze non di letture e seminari, non si coltiva in laboratorio ma ama e si mette in gioco da buon giocatore; accetta e coltiva le “giuste distanze” nei rapporti affettivi sociali e famigliari ; non ha la pretesa di governare le emozioni dall’alto ma si cala vivendole e poi sapendo separarsene, proprio come nel mito di Ulisse. Non è seduttivo, non assolve, sa ascoltare con tutto il corpo ed è pronto a separasi dal cliente per mandarlo via, appena pronto, senza favorire dipendenze, né aspettative di reincontro: fa in modo che egli vada da solo verso il suo cammino esistenziale!
Un bravo psicoterapeuta non cerca la tranquillità, il suo obbiettivo non è distaccarsi dalla vita e dalle scosse dure dell’esistenza. Lo psicoterapeuta deve essere costantemente “pronto ai mutamenti” come direbbe Goethe. Una “sana inquietudine” è il sale della vita ed il bravo terapeuta lo sa bene: diventa necessario, pertanto, che sia costantemente in contatto con le proprie emozioni , sentimenti ed il loro mutare, evitando di accomodarsi su certezze ed illusioni..
mercoledì 26 agosto 2015
Pensiero d'amore al crepuscolo
Immaginate per un attimo di uscir fuori dalle vicende umane per pochi secondi e vi trovate su una collina, e davanti a voi un paesaggio notturno, i riflessi lontani delle acque del mare, il profumo del bosco, una notte silente al chiaro di luna. Provate ad ascoltare il silenzio ed i suoni della natura e poi guardate in alto , il cielo stellato di una notte dall’aria sottile e gradevole, e osservate la volta celeste, e sentite dentro di voi un sensazione struggente : la sensazione cosmica, vedete le stelle pulsare, il vostro respiro.. il cuore che batte , il sangue che fluisce nell'emozione e una sensazione incipiente di estasi, entrate sul confine, lasciatevi prendere…. Quel mondo meravigliosamente perfetto è anche qui stasera, dentro di voi….è in ogni cosa che facciamo nella vita di tutti i giorni. L’artista lo vive nell’attimo in cui imprime la propria tela o nell’estasi delle prime note di un pianoforte mentre sta nascendo un’opera musicale o una canzone: è in contatto con la dimensione energetica armonica della natura. Stiamo parlando del mondo dell’anima, del mistero della vita. Si’! la sensazione struggente ci viene dal mistero, da una conoscenza e da una percezione che non ha nulla a che vedere con il mentale ed il razionale. L’essere umano “sente” prima di capire: il capire ci ha portato fuori dal Paradiso Terrestre-
mercoledì 19 agosto 2015
Attacchi di panico
In sintesi l'attacco di panico è l'espressione di tutte le maschere che
indossiamo quotidianamente e di tutti i NO che non riusciamo a dire.
lunedì 17 agosto 2015
Il mio messaggio d'amore
Non cercare l'amore, non si fa trovare........non aspettare l'amore, ti
lascerebbe da solo.......non pensare all'amore, ne faresti
un'ossessione.....non ricordare l'amore che non c'è più, ti toglie via
dal presente......se davvero sei amorevole, se davvero coltivi lo
sconosciuto che ti abita e ti smuove dentro, se davvero ami e rispetti
te stesso e gli altri, se c'è gentilezza nei tuoi gesti , calore nelle
tue mani e luce nei tuoi occhi , allora può darsi che sia l'amore a
decidere di venirti a trovare.
martedì 11 agosto 2015
Il cambiamento è sapore e sintomo della vita
Cambiamento è imparare a separarsi da ciò che sembra inamovibile: è questo il segreto della vera libertà
Spesso il cambiamento arriva sorprendendo anche i più refrattari. molte persone vorrebbero cambiamenti senza assumersene la responsabilità. Altri cambiano di continuo per "non cambiare". Altri , ancora, ristrutturano spesso la loro abitazione per non cambiare e ristrutturale la propria casa interiore: insomma anche nei percorsi di psicoterapia la richiesta sottile è "non voglio più soffrire ma non chiedetemi di cambiare". Poi ci sono quelli che amano talmente il loro copione esistenziale che dopo una separazione non vedono l'ora di riattaccarsi a qualcun altro.
sabato 8 agosto 2015
Essere o apparire? Un punto di vista Psicosomatico Energetico
Essere non implica sforzi, si coltiva per un'intera vita; essere non è una tecnica da apprendere.
Apparire costa una gran fatica: impegna mente e corpo in una presa narcisistica molto dura. Apparire blocca in primis lo sguardo: chi vuol apparire è concentrato sull'immagine di se ed al rimando che il mondo gli offre. Blocca la cervicale , la muscolatura scapolare e la colonna vertebrale che diventa una sbarra di cemento. Di riflesso l'andatura e la postura perdono di flessibilità e l'aspetto diventa rigido, altezzoso e le gambe senza ground. Ho visto tanti narcisi che a malapena riescono a girare il collo da entrambe i lati talmente sono concentrati su se stessi generando un effetto che ho definito "paraocchi da cavallo" che impedisce la lateralità dello sguardo, cioè il vedere "gli altri" che è ben altro dall'essere visti dagli altri. L'essere non richiede sforzi, ha a che vedere con la naturalezza, l'armonia e la grazia che si esprime attraverso il corpo, lo sguardo luminoso, ed il sorriso aperto e solare, non quello di cartapesta impresso perennamente in un viso congelato dalla vita e tipico di chi vive murato in una maschera esistenziale.
lunedì 3 agosto 2015
L'amore è fiume che scorre
.........
Riconoscere l'altro distinto da sè è saggezza, è la base per un vero incontro anche d'amore. Riconoscere l'altro che se ne va è riconoscere la propria individualità ed il proprio valore, non ci si sente abbandonati (come bambini), ma si apre un campo di consapevolezza adulta. Ciò che va via davvero sono i nostri attaccamenti, non l'amore! ma gli attaccamenti sono zavorre della personalità son pezzi di placenta attaccati addosso , "scorie metaboliche dell'amore. Molti soffrono di mal d’amore perchè confondono le "scorie" con il vissuto d'amore. Di conseguenza aprono le porte alla regressione abbandonica infantile con l'inevitabile corteo di lagne, colpe ed accuse. L'amore è come fiume che scorre si confonde spesso con i detriti depositati sul suo fondo: gli attaccamenti regressivi non adulti.
L'amore è fiume che scorre! l'acqua che scorre è fluida in ogni istante, l'acqua passata è ferma e diventa invece stagno; l'amore è fiume. Se non sei fiume fai diventare stagno qualsiasi cosa. Ogni amore che muore, ogni amore che nasce sono affluenti freschi e ricchi di linfa vitale per la nostra capacità d'amare, fa fiorire e illuminare l'universo.
Riconoscere l'altro distinto da sè è saggezza, è la base per un vero incontro anche d'amore. Riconoscere l'altro che se ne va è riconoscere la propria individualità ed il proprio valore, non ci si sente abbandonati (come bambini), ma si apre un campo di consapevolezza adulta. Ciò che va via davvero sono i nostri attaccamenti, non l'amore! ma gli attaccamenti sono zavorre della personalità son pezzi di placenta attaccati addosso , "scorie metaboliche dell'amore. Molti soffrono di mal d’amore perchè confondono le "scorie" con il vissuto d'amore. Di conseguenza aprono le porte alla regressione abbandonica infantile con l'inevitabile corteo di lagne, colpe ed accuse. L'amore è come fiume che scorre si confonde spesso con i detriti depositati sul suo fondo: gli attaccamenti regressivi non adulti.
L'amore è fiume che scorre! l'acqua che scorre è fluida in ogni istante, l'acqua passata è ferma e diventa invece stagno; l'amore è fiume. Se non sei fiume fai diventare stagno qualsiasi cosa. Ogni amore che muore, ogni amore che nasce sono affluenti freschi e ricchi di linfa vitale per la nostra capacità d'amare, fa fiorire e illuminare l'universo.
domenica 2 agosto 2015
La rabbia non ha occhi.......è cieca....
La rabbia serve solo a distribuire e rovesciare colpe e giudizi sugli altri per non guardare dentro se stessi.
Ricordiamo che la rabbia è solo nostra, ci appartiene. Pertanto, ogni qualvolta ci arrabbiamo per qualcosa o per qualcuno la domanda che dovremmo farci è " cosa in me mi rende rabbioso verso me stesso? ". E' facile proiettare la rabbia sull'esterno, su altri. ma non altrettanto facile è assumersene la responsabilità. Se qualcuno ci fa un torto la risposta va affidata alla sana aggressività non alla rabbia che monta a dismisura nell'ego e non padroneggia la realtà dei rapporti soprattutto i legami affettivi. Si dice che la rabbia è cieca, è vero. La rabbia infatti non ha occhi, non ha campo di consapevolezza. La rabbia produce, come di dice a Napoli, "mazzate a cecata".
sabato 1 agosto 2015
Le funzioni del collo e della cervicale.
Le funzioni del collo e della cervicale.
Ho spesso ribadito che le funzioni psico-energetico-caratteriali del collo e della cervicale hanno a che vedere con aspetti della personalità quali, la fiducia, l'umiltà, l'orgoglio, il narcisismo-masochismo, il mantenere la testa sul collo, cioè il controllo, la razionalità, la rigidità delle proprie convinzioni. Da tener presente , ancora, che le protrusioni, le ernie sono il prodotto di uno stile di vita basato sulla eccessiva tenacia, mancanza di flessibilità, controllo continuo della rabbia, la paura di ledere l'immagine di sè. Ancora, tutti quelli che pensano che bisogna continuamente "sforzarsi" nella vita per migliorarsi, per raggiungere obiettivi ( per cui raggiunto uno se ne trovano subito altri). Pensano che felicità vada di pari passo con l'assumere impegni, carichi gravosi, ed aumentare il proprio sapere. I cosiddetti miglioristi: quelli che, "chi si ferma è perduto". Non sanno che c'è un sapere che viene dalla parte più saggia e profonda della nostra sfera interiore che cerca la pausa, il guardarsi dentro e negli occhi, il contatto, il respiro dolce del fermarsi con sè stessi e con gli altri, che molla la muscolatura del collo per abbandonarsi, per farsi prendere, per aver "FIDUCIA", per farsi abbracciare , per assumere altre espressioni e sentimenti non per "resa al nemico" inesistente, ma per resa verso se stessi , la propria felicità ed il proprio benessere.
Ho spesso ribadito che le funzioni psico-energetico-caratteriali del collo e della cervicale hanno a che vedere con aspetti della personalità quali, la fiducia, l'umiltà, l'orgoglio, il narcisismo-masochismo, il mantenere la testa sul collo, cioè il controllo, la razionalità, la rigidità delle proprie convinzioni. Da tener presente , ancora, che le protrusioni, le ernie sono il prodotto di uno stile di vita basato sulla eccessiva tenacia, mancanza di flessibilità, controllo continuo della rabbia, la paura di ledere l'immagine di sè. Ancora, tutti quelli che pensano che bisogna continuamente "sforzarsi" nella vita per migliorarsi, per raggiungere obiettivi ( per cui raggiunto uno se ne trovano subito altri). Pensano che felicità vada di pari passo con l'assumere impegni, carichi gravosi, ed aumentare il proprio sapere. I cosiddetti miglioristi: quelli che, "chi si ferma è perduto". Non sanno che c'è un sapere che viene dalla parte più saggia e profonda della nostra sfera interiore che cerca la pausa, il guardarsi dentro e negli occhi, il contatto, il respiro dolce del fermarsi con sè stessi e con gli altri, che molla la muscolatura del collo per abbandonarsi, per farsi prendere, per aver "FIDUCIA", per farsi abbracciare , per assumere altre espressioni e sentimenti non per "resa al nemico" inesistente, ma per resa verso se stessi , la propria felicità ed il proprio benessere.
venerdì 24 luglio 2015
Tempo e respiro...
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Quante volte ci è capitato sentir dire: "ora mi fermo un attimo, il tempo di respirare un pò" (magari fumando una sigaretta)........."poi riprendo"......
Diciamo che nel nostro tempo si vive così. Conta di più "il riuscire" , la meta o l'obbiettivo da raggiungere che la nostra salute. C'è tanta gente in giro che tratta se stesso come un prodotto industriale perfezionato da una tempistica perfetta.
Anche fare l'amore, per una coppia "progetto", è programmato entro un tempo ritenuto intervallo possibile tra il non respiro del quotidiano e lo stop impietoso del respiro del sonno, della stanchezza serale, che spesso porta, invece, sogni agitati ed incubi. Non si sa più cosa sia benessere e il tempo libero (putroppo) totalmente delegati alle palestre programmate o ai fine settimana anch'essi programmati . I figli , percepiti come intervali tra lavoro, tempistica ed efficienza dell'organizzazione familiare restano spesso degli sconosciuti. Fortunatamente abbiamo buoni amici che ci vengono in soccorso: ansia, somatizzazioni, fobie, attacchi di panico e depressione. Sono gli unici amici che ci vogliono bene davvero e si occupano realmente di noi stessi. Vengono per dirci che non stiamo vivendo bene, che siamo alieni al nostro corpo, che corriamo il rischio di ammalarci seriamente, che non stiamo amando, che dobbiamo assolutamente cambiare. Ma si sa..... gli amici spesso non vengono ascoltati.
Quante volte ci è capitato sentir dire: "ora mi fermo un attimo, il tempo di respirare un pò" (magari fumando una sigaretta)........."poi riprendo"......
Diciamo che nel nostro tempo si vive così. Conta di più "il riuscire" , la meta o l'obbiettivo da raggiungere che la nostra salute. C'è tanta gente in giro che tratta se stesso come un prodotto industriale perfezionato da una tempistica perfetta.
Anche fare l'amore, per una coppia "progetto", è programmato entro un tempo ritenuto intervallo possibile tra il non respiro del quotidiano e lo stop impietoso del respiro del sonno, della stanchezza serale, che spesso porta, invece, sogni agitati ed incubi. Non si sa più cosa sia benessere e il tempo libero (putroppo) totalmente delegati alle palestre programmate o ai fine settimana anch'essi programmati . I figli , percepiti come intervali tra lavoro, tempistica ed efficienza dell'organizzazione familiare restano spesso degli sconosciuti. Fortunatamente abbiamo buoni amici che ci vengono in soccorso: ansia, somatizzazioni, fobie, attacchi di panico e depressione. Sono gli unici amici che ci vogliono bene davvero e si occupano realmente di noi stessi. Vengono per dirci che non stiamo vivendo bene, che siamo alieni al nostro corpo, che corriamo il rischio di ammalarci seriamente, che non stiamo amando, che dobbiamo assolutamente cambiare. Ma si sa..... gli amici spesso non vengono ascoltati.
martedì 21 luglio 2015
Dalla terra dei fuochi...........Il risveglio della coscienza......
La coscienza non si risveglierà mai con ragionamenti, con la dialettica culturale o con estenuanti dibattiti politici, nei salotti o con le cosiddette psicochiacchiere di opinionisti e tuttologi. La coscienza si risveglia nel recuperare emozioni e sentimenti sepolti da tempo sotto una coltre di paure e di compromessi. Si parla spesso di identità e di appartenenza confondendo "orgoglio" con "dignità": ma se per un attimo risvegli dentro di te l'odore originario della tua terra, della sua zolla umida di umori, il vento che sfiora i campi , a volte con l'odore di legna bruciata dal contadino dal fumo bianco non tossico, allora recuperi un'emozione profonda che hai perduto da tempo, la nostalgia della memoria, le tue radici, la tua storia e scoprirai, con sgomento, che sei stato spogliato della tua "appartenenza" , della tua dignità, dell'amore, della condivisione e della libertà del tuo respiro. Allora riconoscerai la rabbia sana naturale che monta dentro di te e recupererai il coraggio e la coscienza civile di lottare contro il degrado umano che sta attraversando le nostre terre e la nostra anima vendute per anni alla criminalità, alla camorra ed alla politica. Diventiamo seminatori di dignità perchè essa tocca l'anima profonda , risveglia la "coscienza" e la libertà interiore.
lunedì 20 luglio 2015
la paura di star da soli
Separsi vuol dire "individuarsi", incominciare a vivere , ad essere se
stessi: senza individuazione si va alla cieca nelle relazioni affettive,
sociali e lavorative.
Ci sono quelli che pur non stando bene in un rapporto lasciano all'altro la responsabilità di prendere decisioni e distanze; ci son quelli che non riescono a star da soli alla fine di una storia e saltano di palo in frasca pur di non vivere la dimensione del proprio vuoto interiore, quel vuoto che prelude ad una importante crescita ed alla evoluzione della personalità;
Ci son poi quelli che" fanno giri immensi e poi ritornano" e chiamano grande amore il fallimento ad essere se stessi, l'incapacità a cambiare, l'incapacità ad amare. La vita e l'amore sono il dono più bello che possediamo, nulla è scontato, nulla resta uguale nel tempo, nulla è per sempre. La vita incalza, pensare di congelare un amore per sopravvivere al tempo è pura illusione. Occorre vivere nel presente con ciò che conta davvero, non con ciò che ci fa comodo raccontarci per evitare l'inevitabile impatto col cambiamento. Ciò che non riusciamo a cambiare diventa la fonte dei nostri malesseri e dei disturbi specifici della nostra epoca: ansia, attacchi di panico, depressione e somatizzazioni quotidiane. Tutti i " NO" che non riusciamo a dire.
Ci sono quelli che pur non stando bene in un rapporto lasciano all'altro la responsabilità di prendere decisioni e distanze; ci son quelli che non riescono a star da soli alla fine di una storia e saltano di palo in frasca pur di non vivere la dimensione del proprio vuoto interiore, quel vuoto che prelude ad una importante crescita ed alla evoluzione della personalità;
Ci son poi quelli che" fanno giri immensi e poi ritornano" e chiamano grande amore il fallimento ad essere se stessi, l'incapacità a cambiare, l'incapacità ad amare. La vita e l'amore sono il dono più bello che possediamo, nulla è scontato, nulla resta uguale nel tempo, nulla è per sempre. La vita incalza, pensare di congelare un amore per sopravvivere al tempo è pura illusione. Occorre vivere nel presente con ciò che conta davvero, non con ciò che ci fa comodo raccontarci per evitare l'inevitabile impatto col cambiamento. Ciò che non riusciamo a cambiare diventa la fonte dei nostri malesseri e dei disturbi specifici della nostra epoca: ansia, attacchi di panico, depressione e somatizzazioni quotidiane. Tutti i " NO" che non riusciamo a dire.
mercoledì 15 luglio 2015
Il fattore tempo
Siamo nell'era della velocità, di immagini che scorrono a slide impazzite: tutta la percezione della realtà è ormai influenzata da un rapporto maniacale e patologico con il "tempo". Stiamo perdendo il dialogo, l'ascolto, le pause, il tempo dell'esserci e del dedicarsi, essere presenti a se stessi ed all'altro, la consapevolezza. Vedendo il film " il posto delle fragole" di Bergman, un capolavoro pluripremiato del cinema anni cinquanta, ho sentito dire spesso che era un film "lento". Ecco ! abbiamo proprio perso la "lentezza", perchè? Si diventa ansiosi nell' ascoltare dialoghi molto profondi, osservare emozioni ed espressioni del viso e del corpo, le pause che sono fondamentali come in musica per far sì che ci sia armonia e senso alle manifestazioni intime. Si vuole l'emozione facile , l'esaltazione e l'azione spesso travolgente e violenta: basta questo a fare un buon film? In realtà non a caso viviamo nell'epoca dell'ansia, dello stress, del panico e della depressione con tutto il corteo delle malattie psicosomatiche autoimmuni. L'unico modo distorto diffuso di utilizzare il tempo che si conosce, è ,da un lato, una continua accelerazione ansiogena verso un futuro incerto e confuso e ,dall'altra, ad un uso depressivo nostalgico che va verso il passato. Il mondo reale sembra svanito nella chiacchierologia sia politica che scientifica, culto del "chi si ferma è perduto", l'incapacità a dire no ed uscire dalla giostra impazzita! Ansia, attacchi di panico e depressione sono patologie del tempo.
sabato 4 luglio 2015
Battisti cantava anni fa "paura d'innamorarsi troppo".
Ci s'innamora "troppo" quando il bisogno interiore d'amore è terribilmente affamato; quando il buco depressivo profondo aspetta di essere totalmente riempito dall'altro sopravvalutato e sovrastimato. Dopo la grande abbuffata bulimica poi scatta inevitabilmente il fenomeno del rigetto. Per amare sul serio e riconoscere l'esistenza del partner, il buco interiore può essere colmato solo da noi stessi non dall'altro, di cui poi si corre il rischio di diventarne ostaggio.
giovedì 2 luglio 2015
Il lato oscuro della vita: al di là del bene e del male
Certo, si può
vivere una vita perfettamente quadrata, tutto alla luce del sole, rapporti
certi ed affidabili, una famiglia ben organizzata ed efficiente, situazione
economica soddisfacente della serie "non ci facciamo mancare nulla".
Pur tuttavia una vita perfetta non è così perfetta come possa sembrare. Quante
volte abbiamo sentito dire "era tutto così perfetto, come immaginavo, come
volevo, ora non riesco a credere ai miei occhi" . Si stigmatizza così la
fine di un'illusione. Certo, una vita perfetta richiama un pò l'immagine del
"paradiso terrestre" ma spesso dimentichiamo che siamo stati cacciati
da quel paradiso perchè il nostro destino è nascere , abbandonare i luoghi
protetti ed entrare nella vita, nel mondo. Il grembo materno è il luogo
simbolico per eccellenza del paradiso terrestre, ma dimentichiamo però che è
solo un luogo di passaggio che ci prepara all'espulsione verso il mondo , l'esistenza.
Nascere e vivere, fare il nostro percorso esistenziale, seguire il proprio
processo d'individuazione hanno una meta fondamentale: armonizzare gli opposti
dentro noi e integrare il nostro "lato oscuro", mettere insieme ciò
che usualmente viene definito il bene ed il male. Ecco allora che uno
sconosciuto/a, un intruso d'improvviso farsi largo in una dimensione di quiete
in un menage scontato, abitudinario, come in un "meriggiare pallido e
assorto" (direbbe Montale) e sconvolge gli assetti stabilizzati, spesso
staticizzati. Non è questo un accidente della vita! è invece la vita stessa che
entra in scena potentemente. Allora? occorre un salto quantico di mentalità e
valori. Entriamo finalmente nell'esperienza dell'esistenza: ciò che ci sembrava
il male, il cattivo viene a metterci in asse rispetto alla vita ed al flusso
energetico imprevedibile proprio sconvolgendo l'assetto scontato ed
abitudinario.
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